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Via libera al Dl clima, Costa: stanziati 450 milioni, provengono tutti da aste verdi

Parte il Green New Deal del governo Conte 2: dalle rottamazioni auto-moto, ai prodotti sfusi al supermarket. Ecco tutte le novità

Via libera al Dl clima, Costa: stanziati 450 milioni, provengono tutti da aste verdi - foto 1
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"I fondi stanziati per il decreto sul clima sono intorno ai 450 milioni di euro.

Provengono tutti dalle aste verdi (il sistema di scambio delle emissioni di gas serra nella Ue.)". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il provvedimento.

Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge Clima. E parte la rivoluzione "green" voluta a gran voce da Giuseppe Conte. E si comincia con la rottamazione di auto e motorini, incentivi per i commercianti che attrezzeranno 'green corner' per vendere prodotti sfusi, corsie preferenziali per i mezzi pubblici, scuolabus ecologici e nuovi alberi nelle città. Misure per 450 milioni di euro in tre anni, come confermato dal ministro Costa.

 

Gli interventi più incisivi e politicamente scottanti, vale a dire i tagli ai sussidi dannosi per l'ambiente, sono stati rinviati alla legge di Bilancio. Certo, se si paragonano i 450 milioni di euro messi sul piatto dall'Italia, coi 50 miliardi stanziati per l'ambiente dal governo tedesco, sembrano poca cosa ma sono un primo passo. L'Italia non ha certo il surplus commerciale da compensare della Germania. I fondi per il clima, il decreto li trova nelle "aste verdi", cioè il sistema di scambio delle emissioni di gas serra
nella Ue, l'Ets.

 

"E' il primo atto normativo del nuovo governo, che inaugura il Green New Deal - commenta il ministro Costa - il primo pilastro di un edificio le cui fondamenta sono la legge di bilancio e il Collegato ambientale, insieme alla legge Salvamare, in discussione alla Camera, e a 'Cantiere ambiente', all'esame del Senato. Tutto questo dimostra che il governo sta realizzando una solida impalcatura ambientale".

 

Sull'assenza del taglio ai sussidi dannosi per l'ambiente (soprattutto quelli al gasolio agricolo e per l'autotrasporto), Costa precisa che "la riduzione, inizialmente prevista nel decreto clima, è contemplata nella legge di bilancio. La nostra idea è fare un taglio costante negli anni, da qui al 2040, ma senza penalizzare nessuno, salvaguardando il nostro sistema produttivo". La paura di una rivolta come quella dei gilet gialli in Francia, innescata dalle tasse ecologiche sui carburanti imposte da Macron, è reale.

 

Tra le novità introdotte dal decreto clima, il buono mobilità per le città e le aree sottoposte a infrazione europea per la qualità dell'aria: vengono stanziati 255 milioni di euro per garantire fino a 1.500 euro per la rottamazione dell'auto fino alla classe euro 3 e fino a 500 euro per i motocicli a due tempi. I soldi potranno essere spesi in tre anni per abbonamenti a mezzi pubblici o acquisto di biciclette.

 

Il decreto prevede per i Comuni 40 milioni di euro per le corsie preferenziali dei bus e 20 milioni per scuolabus elettrici o ibridi. Trenta milioni di euro saranno destinati a piantare alberi nelle città. Venti milioni saranno destinati ai commercianti (fino a 5 mila euro per ciascuno) per la realizzazione di un "green corner" nei negozi per la vendita di prodotti sfusi.

 

Il Movimento 5 Stelle festeggia "i 255 milioni in incentivi per la mobilità green", mentre la deputata della Lega Vannia Gava parla di un provvedimento "ridicolo" e "pieno di
marchette". Critiche anche dagli ambientalisti. Per Greenpeace il provvedimento "sostanzialmente non è un decreto sul clima, dato che inciderà davvero molto poco sulla lotta all'emergenza climatica in corso, per cui occorrerebbero provvedimenti ben più radicali. A partire da una seria svolta pro-rinnovabili e da una drastica rimodulazione dei sussidi ai combustibili fossili". Per Angelo Bonelli dei Verdi "il decreto clima approvato oggi è un accrocchio di norme, alcune insignificanti, messe insieme per dare un titolo e fare finta di occuparsi seriamente dei cambiamenti climatici". Applaudono invece i produttori di moto dell'Ancma, l'associazione nazionale che riunisce l'industria delle due ruote.

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