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Una norma per le radio universitarie: ecco il disegno di legge "Megalizzi"

Lʼobiettivo è istituire un fondo di 3 milioni di euro lʼanno, a nome del giornalista scomparso nellʼattentato a Strasburgo dellʼ11 dicembre scorso, per promuovere lʼattività delle emittenti radiofoniche dʼateneo sul piano nazionale e internazionale.

Una norma per le radio universitarie: ecco il disegno di legge "Megalizzi" - foto 1
Ufficio stampa

L'associazione delle radio universitarie italiane RadUni chiede,con una proposta di legge promossa da Alessia Rotta (Pd) e presentata alla Camera dei deputati, l'istituzione di un fondo pubblico di 3 milioni di euro l'anno a sostegno delle emittenti radiofoniche d'ateneo. Prenderà il nome di Antonio Megalizzi, il giovane giornalista ucciso da un coetaneo nell'attentato del dicembre 2018 a Strasburgo.

L'idea nasce per incentivarne l'attività, da sempre finanziata solo in piccola parte dalle Università di riferimento.

Istituire un fondo per supportare l'attività dei laboratori più frequentati per chi vuole comunicare qualcosa e imparare a farlo nel modo più limpido e spontaneo possibile: realizzare interviste oppure un proprio format ideato e scritto in totale autonomia. Su questo si basano le radio universitarie e creano una vera e propria comunità che unisce chi ama il mondo della comunicazione e del giornalismo e, allo stesso tempo, forma quelli che un giorno della radio vorrebbero farne il proprio mestiere. Una voce, quella degli studenti che vi partecipano, che è stata capace di arrivare con il progetto "Europhonica" fino in Europa a seguire le plenarie del Parlamento europeo di Strasburgo. A quelle dirette, spesso con interviste in diverse lingue straniere, partecipavano anche Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielsk, gli speaker scomparsi nell'attentato dell'11 dicembre a Strasburgo

 

Tutte queste attività, i laboratori, le iniziative e gli eventi sono spesso supportate a livello economico dalle emittenti stesse con un piccolo aiuto del rispettivo Ateneo oppure ci sono anche quelle che devono contare sulle proprie forze. Il Fondo di 3 milioni di euro che l'associazione delle radio universitarie "RadUni" chiede allo Stato si basa proprio sull'incentivare a livello economico queste attività che, per sopravvivere, hanno bisogno di risorse dato il critico momento storico. 

 

La Presidente di RadUni Martina Esposito ha dichiarato a TgCom24: "Il fondo è destinato a tutte le radio, ma soprattutto a quelle che non ricevono fondi dalle Università e stentano a sopravvivere. Ci crediamo molto - ha proseguito - nonostante i tempi lunghi della politica confidiamo possa diventare realtà a breve". 

Sulla scelta di dedicare questa proposta ai giovani colleghi scomparsi, ha aggiunto: "E' un omaggio alla memoria di Antonio e Bartosz che nelle radio universitarie avevano creduto tantissimo regalando gran parte della loro creatività e talento. Per onorare la loro memoria e il loro lavoro, per mantenere attuale il messaggio di amore, solidarietà e fratellanza di cui la loro vita è stata testimonianza, in rappresentanza di tutti i giovani che si adoperano in questi ambiti, Speriamo che la loro eredità possa trasformarsi in un’opportunità per altri giovani come loro che sognano di fare i giornalisti, i tecnici, gli speaker, i comunicatori del servizio pubblico, operatori consapevoli dei nuovi media".

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