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Taglio dei parlamentari, raggiunto il numero di firme per il referendum

Fonti M5s: "Per restare incollati alla poltrona è arrivato lʼaiutino della Lega. Non vediamo lʼora di dare il via alla campagna per spiegare tutto ai cittadini"

Raggiunto e superato il numero minimo di 64 firme per presentare il quesito del referendum sul taglio dei parlamentari. Lo si apprende da fonti di Palazzo, secondo cui sarebbe arrivato un sostanzioso appoggio anche da parte di senatori della Lega. Il numero necessario, un quinto dei membri di una Camera, era già stato raggiunto, ma quattro senatori di Forza Italia avevano ritirato la firma.

Le firme raccolte per la richiesta del referendum confermativo del taglia poltrone sono in tutto 71: oltre ai tre della Lega, sono venuti in soccorso anche Roberta Toffanin e Dario Damiani, senatori di Forza Italia. 

 

M5s: "C'è l'aiutino della Lega, incollati alla poltrona" - Fonti M5s sottolineano che, nella raccolta delle firme per il referendum, "non hanno resistito alla voglia di tenersi strette le poltrone e a quanto pare è arrivato 'l'aiutino' della Lega" E chiariscono: "Non vediamo l'ora di dare il via alla campagna referendaria per spiegare ai cittadini che ci sono parlamentari che vorrebbero bloccare questo taglio, fermando così il risparmio di circa 300mila euro al giorno per gli italiani che produrrebbe l'eliminazione di 345 poltrone". 

 

Verducci-D'Arienzo (Pd): "Condizioni cambiate, via le nostre firme" - Hanno nel frattempo ritirato le firme dal referendum i senatori Pd Francesco Verducci e Vincenzo D'Arienzo, spiegando di averlo fatto perché sono cambiate le condizioni. E spiegano in una nota: "Consideriamo un risultato politico importante, per niente scontato, aver raggiunto un accordo che impegna le forze di governo ad approvare una nuova legge elettorale proporzionale e il deposito del conseguente disegno di legge. Introdurre il proporzionale è l'unico modo per salvaguardare la rappresentanza politica e sociale che è alla base della nostra democrazia rappresentativa e per evitare il rischio di pesanti distorsioni dovuto al taglio dei parlamentari".

 

"Negli ultimi anni - riprendono - ci siamo sempre battuti per la riforma proporzionale e consideriamo questo risultato una vittoria politica. Abbiamo sempre detto che avremmo potuto sostenere il taglio dei parlamentari solo in presenza di una legge elettorale proporzionale, Questo è il fatto politico nuovo raggiunto nelle ultime ore. Consideriamo mutate le ragioni del referendum in presenza di questa novità rilevantissima. Per questo ritiriamo le nostre firme dalla richiesta di referendum sul taglio dei parlamentari. Le condizioni politiche rispetto a due mesi fa sono cambiate, l'introduzione del proporzionale apre una fase nuova per il nostro sistema politico e sociale e può dare modo di rilanciare in modo innovativo la funzione e il radicamento delle forze politiche". 

 

 

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