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Soumahoro, nuove accuse da due compagni: "Dove sono finiti i soldi raccolti per aiutare i braccianti?" | Lui si autosospende dal gruppo parlamentare

Il deputato: "Credo nell'integrità e nel rispetto, ho commesso una leggerezza"

Arrivano nuove accuse per Aboubakar Soumahoro, il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra con un passato di lavoro tra i braccianti delle baraccopoli del Sud Italia.

Dopo la bufera intorno alle coop gestite dalla suocera dell'onorevole, contro di lui puntano il dito due ex amici, due compagni di lotta che denunciano: ha organizzato una raccolta fondi per i braccianti dei campi in cui lavorava, ma gli emarginati di quei soldi hanno visto soltanto una minima parte. I due ex compagni del deputato Verde, Sambare Soumaila e Alfa Berry, chiedono: dove sono finiti gli altri? Soumahoro intanto si è autosospeso dal suo gruppo parlamentare: "Credo nell'integrità e nel rispetto, ho commesso una leggerezza".

La lettera alle forze di polizia - L'accusa arriva in seguito all'intervista dei due a "Striscia la Notizia". Quei due ormai ex amici hanno scritto tutto in una lunga lettera, arrivata anche alle forze di polizia. Mettendo nel mirino l'operato di quella Lega Braccianti fondata da Soumahoro con loro, che ne erano vicepresidenti. L'obiettivo doveva essere quello di tutelare gli emarginati delle baraccopoli in cui i braccianti vivono in condizioni terribili, quei ghetti da cui lo stesso Soumahoro viene: Torretta Antonacci, a Rignano in Puglia, o San Ferdinando in Calabria. Dove a Natale 2021 Soumahoro andò, vestito da Babbo Natale, a portare regali (ma gli ex amici adesso dicono "a farsi selfie"). 

 

 

"Raccolta fondi per i braccianti, nei campi solo pochi euro" - "Non ti fare più vedere qui - scrivono infatti nella lettera -. Vieni solo a scattare selfie auto-promozionali, che è rimasta l'unica attività che vieni a fare tra le nostre baracche. Con quei selfie hai raccolto centinaia di migliaia di euro attraverso le donazioni di ignari benpensanti, ma ne abbiamo spesi meno della metà della metà della metà per portarci a ognuno di noi un pacco di pasta,  un chilo di sale e 700 grammi di passata di pomodoro". 

 

 

Sottoscrizione nei campi braccianti - Nel mirino ci sono dunque quei 250mila euro raccolti proprio dalla Lega braccianti fondata da Soumahoro attraverso una sottoscrizione Internet e donazioni. I soldi dovevano servire ad aiutare gli abitanti dei ghetti, in particolare nei tempi della pandemia. Soumaila e Berry spiegano che negli otto interventi della Lega tra Borgo Mezzanotte, Torretta Antonacci, Riace, Mondragone, Venosa e Rosarno, tra mascherine e alimentari per i braccianti sono stati spesi 55mila euro, più altri 4.500 euro per costi di trasporto, 60mila in tutto. E tutti gli altri soldi? Soumahoro aveva dichiarato di aver speso 120mila euro quando in realtà, secondo i due ex vicepresidenti, le uscite complessive sono state la metà. E comunque ne mancano all'appello altri 130mila. 

 

Alla Camera con gli stivali da lavoro sporchi di fango: il messaggio del neodeputato Aboubakar Soumahoro

A Roma, davanti a Montecitorio, una foto di gruppo proponendo la marcia dei lavoratori de "Il Quarto Stato" della tela di Giuseppe Pellizza da Volpedo e in Aula indossando gli stivali sporchi di fango proveniente dai campi dove si raccolgono i pomodori. E' così che ha fatto il suo debutto alla Camera il neodeputato Aboubakar Soumahoro, sindacalista di origini ivoriane, candidato con Alleanza Verdi-Sinistra, da anni impegnato nella lotta contro il caporalato, le morti bianche sul lavoro e lo sfruttamento dei braccianti. "Porto questi stivali, simbolo delle sofferenze e speranza del Paese Reale, che entrano con me alla Camera per legiferare, in memoria di chi è morto di lavoro, chi è discriminato e chi ha fame. Coi piedi nel fango della realtà e lo spirito nel cielo della speranza", ha spiegato Soumahoro via Twitter, aggiungendo l'hashtag #noiora

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Soumaila e Berry, che nel frattempo dalla Lega sono usciti per tornare in Usb, spiegano che probabilmente quei fondi sono andati nel nuovo soggetto politico-sindacale di Soumahoro, tra viaggi e spese di missione. Ma l'intento era di usare quei fondi per cibo, spese mediche, sostegni finanziari ai lavoratori che decidevano di scioperare. La lettera accusa finisce così: "Quando ti abbiamo chiesto che fine abbiano fatto quei soldi, tu hai detto che servono per l'organizzazione, cioè per te, perché hai fatto tutto tu, presidente, vicepresidente, tesoriere. E noi?". 

 

Si complica quindi ulteriormente la situazione per il parlamentare dopo che la Procura di Latina ha annunciato che la suocera Marie Thérèse Mukamitsindo risulta indagata per la gestione delle cooop Karibu e Corsorzio Aid: l'ipotesi di reato è malversazione. Dopo le notizie che si sono rincorse sulla suocera  e sulla moglie, il deputato ha più volte respinto le accuse tra le lacrime. 

 

L'autosospensione dal gruppo parlamentare - Dopo le polemiche, Soumahoro ha deciso di autosospendersi dal gruppo parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra. A farlo sapere sono Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato AVS, Nicola Fratoianni segretario di Sinistra Italiana e deputato AVS, e Luana Zanella, presidente gruppo parlamentare AVS, dopo aver incontrato il parlamentare.

 

Soumahoro: "Credo nell'integrità e nel rispetto, ho commesso una leggerezza" - Mi sono autosospeso dal gruppo - ha poi spiegato Soumahoro - perché credo fermamente nei valori dell'integrità, ma anche per rispetto e tutela della storia che mi porta qui, che non è solo la mia, ma di tante migliaia di persone. Per questo sono giunto a questa decisione".

 

"Quando ho conosciuto la mia compagna era già all'interno della gestione dei centri di accoglienza e mi risultava che la cooperativa fosse virtuosa. Successivamente venni a sapere che c'erano ritardi negli stipendi. Ho commesso una leggerezza. Avrei dovuto improvvisare visite per verificare. Bene hanno fatto i lavoratori a rivendicare il loro diritto", ha quindi spiegato il deputato intervenendo a "Piazzapulita". "Non sapevo. Se fossi stato a conoscenza di una eventuale indagine non mi sarei neanche candidato per come sono fatto".

 

 

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