Il capogruppo leghista al Senato: "Poco spazio alle riduzioni delle tasse, risultati storici che disturbano la narrazione di sinistra"
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"Bisogna, al più presto, iniziare ad allentare le restrizioni visto anche il parere di molti autorevoli virologi che ritengono come l'evolversi dell'epidemia da Covid-19 possa rientrare nella fase endemica e quindi di convivenza con il virus: il Paese e la gente hanno una grandissima voglia di ritornare alla normalità". Lo ha detto il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, in un'intervista rilasciata a Prima Pagina News.
Sull'eventualità di arrivare a un Presidente della Repubblica di area centrodestra, sfumata prima della rielezione di Mattarella, secondo Romeo "era giusto provarci, sennò ci avrebbero attaccato. La Lega ci ha provato ma non è stato possibile principalmente perché il risultato delle elezioni del 2018 non è stato univoco, determinando un Parlamento frastagliato". E ancora: "Nessuna delle due coalizioni aveva la forza per esprimere autonomamente il successore di Mattarella, ma i numeri davano la precedenza al centrodestra. Il bon ton istituzionale, sconosciuto alla sinistra e a quello che rimane dei grillini, avrebbe dovuto portare alla condivisione di una delle prestigiose personalità espresse dal centrodestra che Matteo Salvini ha proposto all'attenzione dei leader della coalizione di Governo. Ma, come ho detto prima, il gioco dei no a tutti i costi, in cui sono specialisti Conte, Letta e Renzi, ha impedito un risultato storico per il centrodestra e per l'Italia tutta: una donna straordinaria Capo dello Stato".
Parlando della riduzione dell'Irpef e dell'abolizione dell'Irap per poco meno di un milione di imprese e partite Iva, per il capogruppo leghista "sono risultati storici che disturbano la narrazione di sinistra che ormai ha dimenticato i cittadini e ignora le tematiche più urgenti che stanno a cuore alle famiglie come il lavoro, il futuro dei giovani, la crisi economica, le periferie e la sicurezza". "Anche la notizia dei ristori chiesti dalla Lega sulla base del calo degli utili, e non del fatturato, stanziati a fine anno dal Governo, non ha avuto la giusta risonanza".