Il premier e i vertici del Nazareno apre a Beppe Grillo dettando l'agenda delle riforme. Pronti a discutere anche sull'immunità. Di Maio (M5S): martedì risposta al Pd
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"Nuova legge elettorale entro la fine del 2014 e sì definitivo alla riforma costituzionale nel 2015". Matteo Renzi e i vertici del Partito democratico rispondono al Movimento 5 Stelle dettando i tempi e aprendo a un ulteriore confronto con i grillini: "Siamo d'accordo nell'incontrarci di nuovo e vi diamo la disponibilità per le giornate di giovedì o venerdì. Va bene presso la Camera, va bene in streaming, fateci sapere".
Il Partito democratico tocca anche il fronte caldo della "immunità" dicendo di essere diposto a discutere in materia. Ecco cosa dice infatti la lettera con cui i vertici del Nazareno analizzano le posizioni dei grillini sulle riforme: "La vostra posizione sull'immunità è molto seria. Siamo pronti a discuterne, anche con gli altri partiti. Come sapete noi non guardiamo in faccia a nessuno e abbiamo votato per l'arresto anche di nostri colleghi".
La lettera: ok alla discussione - "La vostra risposta ci sembra molto interessante e vorremmo valutarla per le cose che scrivete qui, non per gli insulti che ogni giorno alcuni di noi subiscono da vostri dirigenti". E' questo l'incipit della lettera firmata da Renzi e dai vertici dem, che aggiungono: "Noi vogliamo incoraggiare quella parte di voi che - nel rispetto di un voto contrario all'Esecutivo sulle politiche economiche o sulle sue scelte di governo - ha desiderio di confrontarsi per il bene del Paese sulle regole. Quindi, noi ci siamo".
Il documento continua dicendo che "la presenza di soglie per le formazioni minori è presente in tutti i sistemi sia attraverso previsioni esplicite (in Europa di solito è il 5%, l'Italicum prevede il 4,5%, la legge sulle Europee il 4%) sia attraverso meccanismi impliciti (come per esempio nel sistema inglese o spagnolo)".
E ancora: "Noi abbiamo proposto il premio di maggioranza alla coalizione, voi volete lasciarlo solo alla lista vincente. La vostra è una posizione legittima, che rafforza il bipartitismo a scapito del bipolarismo. Anche tra di noi ci sono molti che vorrebbero dare il premio di maggioranza solo a chi arriva primo, senza obbligo di coalizione. Porremo la vostra legittima considerazione all'attenzione anche degli altri partiti".
"Scrivete che siete disponibili a un ballottaggio e ci pare che questo argomento sia molto importante. Voi volete assicurare un premio che arrivi al massimo al 52%. Nell'Italicum il massimo è al 55%. Nella legge elettorale dei sindaci è il 60%". Il Pd sottolinea dunque che, al di là di differenze di soglie, "il punto fondamentale è il principio: accettate il fatto che ci sia un vincitore, accettate l'esistenza di un premio di maggioranza".
"Ci pare - si legge ancora nella lettera - che l'unico punto di discussione sul Senato verta sul fatto che la vostra richiesta è di scegliere i 74 consiglieri regionali che siederanno anche in Senato con l'elezione di primo livello anziché con l'elezione di secondo livello". Il Pd dunque ironizza sul fatto che la riforma costituzionale "sarà anche un attentato alla democrazia" ma "rischia di vedervi d'accordo su quasi tutti i punti".
Di Maio (M5S): martedì risposta a Pd - "Abbiamo letto la lettera del Pd. Domani riceveranno una risposta". Lo scrive Luigi Di Maio su Twitter.