INIZIA L'ITER

Riforme, Pd e M5s al lavoro per dare il voto al Senato anche a chi ha meno di 25 anni

Giuseppe Brescia, primo firmatario: "E' fuori dal contratto di governo, ma il Parlamento deve intervenire su norme anacronistiche"

10 Mag 2019 - 17:45
 © ansa

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Per gli oltre 4 milioni di under 25, per l'esattezza 4.127.851, potrebbe arrivare il diritto di votare per il Senato. La proposta di riforma costituzionalesull'elettorato attivo per Palazzo Madama inizierà il suo iter martedì alla Commissione Affari costituzionali della Camera. A occuparsene saranno i relatori Valentina Corneli (M5s) e Stefano Ceccanti (Pd), quindi con un approccio bipartisan.

La proposta presentata dal M5s, a prima firma Giuseppe Brescia presidente della Commissione Affari costituzionali, nasce dopo una polemica con il Pd e con Ceccanti che aveva presentato un emendamento alla leggetaglia-parlamentari che abbassava l'eta del voto per il Senato a 18 anni, parificandola con quella della Camera. L'emendamento fu dichiarato inammissibile per "estraneità di materia", tesi contestata dai Dem e da Ceccanti per il quale c'è un nesso tra il numero dei parlamentari e l'elettorato attivo e passivo,oltre che con le funzioni delle Camere. Brescia si era impegnato a incardinare quanto prima un ddl autonomo con questa riforma, che inizierà il suo iter martedì.

"Dobbiamo superare una norma anacronistica - ha spiegato Brescia - che, come ricorda giustamente il collega Ceccanti, è legata a un tempo in cui la maggior età si raggiungeva a 21 anni". "Con questa iniziativa mantengo l'impegno istituzionale assunto durante il dibattito sulla riduzione del numero dei parlamentari approvato dalla Camera. Dalle opposizioni è arrivata una richiesta che nel merito la maggioranza ha condiviso e ho deciso di presentare un testo di partenza molto semplice e calendarizzarlo subito".

"Ho voluto nominare due relatori, uno di maggioranza e di opposizione, per favorire un percorso condiviso e arrivare in tempi rapidi a una soluzione. Questa proposta è fuori dal contratto del cambiamento scritto dalla maggioranza, ma il Parlamento ha il dovere di intervenire con autentico spiritocostituente", ha concluso Brescia. La differenza di età come requisito per poter votare alla Camera e al Senato, ha comportato due corpi elettorali diversi,con frequenti risultati elettorali diversi per i due rami del Parlamento.

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