Il premier annuncia: "Il decreto fiscale sarà inserito nel pacchetto delle riforme e Berlusconi sconterà tutta la sua pena". Ma la minoranza del Pd non ci sta
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"Noi cambiamo il Fisco per gli italiani, non per Berlusconi. Senza fare sconti a nessuno, nemmeno a lui, che sconterà la sua pena fino all'ultimo giorno". Dopo le polemiche sulla norma nota come salva-Berlusconi, Matteo Renzi cambia strada: "Ho pensato sia più opportuno togliere di mezzo ogni discussione e inserire anche questo decreto nel pacchetto riforme fiscali del 20 febbraio", dice a proposito della norma sul 3%. Fassina: "Propaganda indecente".
La minoranza del Pd non ci sta e il partito è di nuovo spaccato. "Sulla delega fiscale il livello di propaganda raggiunto dal presidente del Consiglio nella sua e-news è offensivo per l'intelligenza dei cittadini italiani", afferma Fassina, esponente della minoranza.
"La delega fiscale approvata durante il governo Letta - aggiunge - ha il fine di eliminare le cause dell'evasione di sopravvivenza e colpire la grande evasione. Mentre per le partite Iva individuali la Legge di Stabilità innalza i contributi previdenziali dal 28 al 33%, il decreto fiscale premia la grande evasione, anzi più si è grandi evasori più si è premiati. E' peggio di un condono".
Mineo: "Cdm il 20 febbraio sembra favore a Berlusconi" - "Sbaglia Matteo Renzi a difendere la modica quantità per evasori e truffatori. E sbaglia a rinviare a febbraio: sembra un favore a Berlusconi". Lo scrive su Twitter il senatore della minoranza Pd Corradino Mineo.
D'Attorre (Pd): "Così il premier alimenta i sospetti" - Anziché stoppare le polemiche, il rinvio deciso da Renzi sembra aver ottenuto il risultato opposto. "Si tratta di una decisione sbagliata che rischia di aumentare fortemente polemiche e sospetti anche in vista dell'elezione del presidente della Repubblica", ha dichiarato il deputato della minoranza Pd, Alfredo D'Attorre. "Temi come la lotta all'evasione e alla corruzione per il Pd devono avere il massimo dell'importanza e dell'urgenza. Su questi temi, purtroppo, del ritmo di cui parla Renzi ne abbiamo visto ben poco", ha concluso.
Renzi: "P.a., stangheremo i furbetti" - Il presidente del Consiglio, nella sua e-news, è anche poi tornato sulla riforma della Pubblica amministrazione: "Sul pubblico impiego premiamo quelli bravi, che ci sono, e stanghiamo i furbetti, senza paura delle resistenze di piccole e grandi lobby e del potere di rendita dei signori della burocrazia".
"Il disegno di legge delega all'attenzione del Senato contiene provvedimenti veramente interessanti. Semplificazione, scommessa sul digitale, razionalizzazione forze dell'ordine, tempi certi di risposta delle amministrazioni, silenzio assenso, sulla conferenza dei servizi, sulle partecipate, Sul pubblico impiego, camere di commercio, funzionamento del governo".
"O cambiamo il sistema o il sistema cambierà noi - ha aggiunto Renzi - Ecco perché questa battaglia decisiva dovrà essere giocata nel supremo interesse dei cittadini, senza paura delle resistenze di piccole e grandi lobby e del potere di rendita dei signori della burocrazia. Non sarà la sfida più facile forse, ma per me è la più divertente, credetemi".