"IMPEGNO SULLA GREEN ECONOMY"

Renzi: "Ora in Ue si parla di crescita" "Massimo impegno su green economy"

Il premier in Senato, in vista del Consiglio europeo di giovedì, annuncia una nuova fase che "troverà compimento con la nuova Commissione"

22 Ott 2014 - 12:33
 © ansa

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Il Consiglio europeo che si apre giovedì a Bruxelles è "l'ultimo della stagione precedente" e "le questioni principali oggetto della discussione con i partner europei, sollecitate e stressate dalla presidenza italiana, troveranno pieno compimento con la nuova Commissione". Così il premier Matteo Renzi in Senato. Il presidente del Consiglio ha quindi assicurato il massimo impegno di Roma sui temi del clima, dell'energia e dell'ecosostenibilità.

"Siamo in una fase di transizione nelle istituzioni dell'Unione europea. Come sempre, avrebbe chiosato Ennio Flaiano", ha proseguito Renzi. "La grande vittoria italiana di questi mesi - ha sottolineato - è stata proporre e imporre un piano di investimenti da 300 miliardi, primo segno di attenzione della realtà istituzionale alla crescita e non solo alla austerità".

E ancora: "Nell'ultimo Consiglio Ue per la prima volta è tornata la parola crescita, dopo un dibattito acceso con gli olandesi e gli altri artefici del rigore. E' non rinviabile una discussione su come l'Europa vuole provare a uscire dai margini stretti del rigore per impostare una strategia di crescita".

"Vorrei che le nuove istituzioni europee mostrassero un po' più di coraggio e l'orgoglio di appartenere a questa comunità che è l'Europa", ha auspicato sottolineando che la Ue sta cambiando le sue istituzioni e bisogna "cogliere questa occasione" perché "noi non siamo gli osservati speciali" ma un Paese che fa le riforme.

"Vorrei stimolare la comunità italiana, l'opinione pubblica e gli editorialisti - ha aggiunto - a fare un salto di qualità nella discussione. Lo dico con franchezza. Viviamo una subalternità culturale: basta una mezza parola del portavoce di un sottocommissario Ue per avere titoloni come 'L'Europa minaccia l'Italia'".

"In queste ore - ha quindi osservato - a fronte di rilievi sempre fatti rispetto alla legge di Stabilità si dice 'arriva la lettera della Ue', cosa che fa evocare chissà quali procedure, messaggi o minacce". Ma tutto questo "è naturale", come è "naturale che l'Italia sia protagonista con la propria voce" senza "diktat esterni".

Tornando sul tema del fabbisogno energetico, il presidente del Consiglio ha detto: "C'è una "mancanza di credibilità dell'Europa quando affronta questi argomenti e non riesce a risolvere il nodo delle interconnessioni". "Se non facciamo le pipeline tra Francia e Spagna, bloccate da anni di miopia continentale, non saremo mai in grado di trasportare energia che acquisiamo in Africa", ha osservato.

L'Ue, sul fronte delle risorse, a volte è bloccata da "resistenze burocratiche o pigrizie politiche: L'Italia dovrà far sentire la propria voce sulla necessità di intervenire sulle interconnessioni" perché spesso "L'Europa non dialoga al proprio interno", ha proseguito Renzi.

"Bisogna affrontare la crisi Ucraina-Russia con lo spirito del dialogo politico e non con l'ansia energetica, pur senza sottovalutare questo argomento", ha ribadito. Il presidente del Consiglio ha sottolineato quindi il ruolo della Russia nello scacchiere mondiale per "il mantenimento dell'ordine geopolitico internazionale".

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