Soddisfatto dell'esito del ddl sul Senato in commissione, il presidente del Consiglio aggiunge: "Importante anche il disegno di legge sulla Pubblica amministrazione"
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"E' una giornata di straordinaria importanza per il Paese, il processo di riforme strutturali avviato sta producendo tappe con un ritmo giusto. Non facciamo le corse, approviamo le tappe in tempi regolari, andiamo a velocità normale". Così Matteo Renzi sull'ok della commissione alla riforma del Senato. "Secondo punto serio importante e significativo che abbiamo visto quest'oggi in modo da poterlo licenziare è il ddl sulla Pa", ha aggiunto Renzi.
Al riguardo, il premier ha spiegato che "alla fine del percorso di riforme, al termine dei mille giorni, il rapporto tra cittadini e Pubblica amministrazione sarà rovesciato". E ha precisato: "Alla fine del percorso di riforma la Pubblica amministrazione ha il dovere di mettere online tutti i certificati".
"Non ho paura del voto in Aula" - "Non abbiamo paura di dimezzare il monte ore dei permessi sindacali - ha continuato -. Stiamo attuando un percorso di riforme così radicale e significativo al Senato che figuriamoci se abbiamo paura. Se non hanno il 50% dei permessi in meno nessuno soffrirà. Nessuno vuole punire sindacati". E proprio sulle riforme ha sottolineato: "Non ho paura del voto dell'Aula perché se al Senato ci sarà qualcuno che vuole frenare comprensibilmente è perché magari non ricorda neanche il recente passato".
"Escludo la manovra" - Renzi ha poi assicurato: "Escludo la manovra", alla luce dei dati Istat, aggiungendo di non "andare ogni giorno a caccia di dati" e che a fronte di dati negativi ci sono anche dati positivi. "Naturalmente guardo con la consueta preoccupazione, attenzione" ai dati economici negativi, "ma siamo assolutamente certi del fatto che se l'Italia fa le cose che deve fare è nelle condizioni di essere il locomotore che porta l'Europa fuori dalla stagnazione. La mia scommessa è su un'Italia in grado di guidare l'Europa".
"Le leggi vanno applicate" - Renzi ha aggiunto che "da un'analisi dettagliata ci sono 752 leggi da disciplinare: 286 di Monti, 304 di Letta e 162 nostre. Sui decreti attuativi si è deciso che ad inizio di ogni Cdm il ministro dell'attuazione del programma individuerà nome e cognome del ministro responsabile. E' inutile fare leggi se non si applicano, è allucinante". Il premier ha inoltre assicurato che "il decreto sull'Ilva è stato approvato. Ma non nella forma che avevo visto sui giornali".
Via libera al ddl sul terzo settore - Approvato anche "il disegno di legge sul terzo settore mantenendo l'impegno che avevo preso ad aprile". Tra le misure ci sono il "servizio civile universale, il 5 per mille stabilizzato per legge, l'obbligo di trasparenza per le associazioni, la riforma del codice civile. E' un grande momento di svolta". Il presidente del Consiglio ha poi toccato il toccato il tema dell'Italicum, precisando: "Dimostreremo che la legge elettorale di cui si sta discutendo è quella che dà il minor numero di seggi" al Partito democratico, secondo le simulazioni, rispetto ad altri modelli ipotizzati.
"Se ridiamo speranza, l'Italia torna a crescere" - "Stiamo facendo la rivoluzione del buon senso - ha ribadito Renzi -, dimezzando la politica, semplificando e invertendo rapporto tra cittadini e P.A.". E sulle critiche che gli sono state mosse, ha detto: "Mi piacerebbe discutere nel merito" delle riforme perché "quando sento parlare di gestione autoritaria un sorriso mi si stampa sul volto tanta è l'assurdità di questa accusa". "La gente vuole speranza e io ho la responsabilità: se corrispondiamo alla speranza l'Italia torna a crescere, se alimentiamo lo scetticismo, la stanchezza, la rabbia tradiremo la fiducia".
Alitalia, "alternativa è tra esuberi e chiusura" - "In un situazione come questa ci vuole responsabilità. Il rischio che chiuda l'azienda con tutto il pacchetto di debiti e migliaia di persone che rimangono a casa. Invito tutti alla saggezza", ha spiegato Renzi parlando di Alitalia. "Oggi il rischio non è sugli esuberi, ma il fallimento. L'alternativa è tra un numero x o y di esuberi e la chiusura". La proposta di Etihad per Alitalia "è molto buona che consente alla compagnia di bandiera di guardare al futuro" ma è necessario che "tutti facciano sacrifici".