"Nessun ritorno al passato, ma un progetto rivolto al futuro. La necessità è far ripartire la città dopo 10 anni di immobilismo", ha detto
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Pietro Vignali si candida a sindaco di Parma. Lo ha annunciato lui stesso sabato durante una conferenza stampa. L'ex primo cittadino, che aveva già guidato la città dal 2007 al 2011, è sostenuto dal centrodestra (ma senza Fratelli d'Italia). "Nessun ritorno al passato, ma un progetto rivolto al futuro. La necessità è far ripartire Parma dopo 10 anni di immobilismo", ha detto Vignali.
"Ho amministrato Parma per 13 anni, è stata la mia fidanzata, mia moglie - ha detto Vignali in conferenza stampa - La città deve ripartire dalla competenza e dall'esperienza. Deve essere un nuovo laboratorio politico-amministrativo, a cui partecipano la Lega, qui rappresentata dal sen. Ostellari, da Forza Italia, con il senatore Aimi, da Coraggio Italia-Cambiamo!, con Francesca Gambarini, da “Noi con l’Italia” con il dott. Ciofani e dalla lista civica promossa da Fabrizio Pallini e dal sindaco di Noceto Fabio Fecci. Ciò che ci accomuna è la consapevolezza che Parma debba rialzare la testa, cambiare passo ed essere amministrata con l’esclusivo obiettivo dell’interesse dei parmigiani".
"Non sarà facile ripartire, perché ci saranno ancora gli effetti della pandemia e della guerra. Serve subito un piano anti-crisi, come feci quando diventai sindaco. Oggi il degrado e l'insicurezza serpeggiano nei quartieri, il disagio giovanile sta dilagando, mancano politiche per le famiglie (io introdussi il Quoziente Familiare). Dobbiamo scommettere sul binomio sviluppo-sostenibilità. Dobbiamo puntare sull'accessibilità, passando dall'autorizzazione alla autocertificazione. L'ultima infrastruttura l'ho realizzata io, la complanare per le Fiere. Il centro storico sta soffrendo, occorrono interventi di rigenerazione urbana. Servono politiche per la casa, come il PSH che realizzò la mia Amministrazione", ha aggiunto l'ex primo cittadino.
Le vicende giudiziarie - Vignali, 54 anni, è stato eletto primo cittadino nel 2007. Nel settembre del 2011, si è dimesso in seguito ad accuse e arresti per corruzione che hanno colpito alcuni membri della sua giunta. Il 16 gennaio 2013 l'ex primo cittadino è stato messo agli arresti domiciliari per peculato e corruzione nell'ambito dell'operazione denominata Public Money.
Nel marzo 2020, il procedimento contro l'ex sindaco è stato archiviato. Accettando la richiesta del pm Paola Del Monte, il giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini ha infatti firmato il decreto di archiviazione del procedimento del reato, che si era estinto anche per prescrizione. La notifica a Vignali è però avvenuta a giugno 2020 causa emergenza Covid. Vignali è stato anche risarcito per l'eccessiva durata dell'indagine.
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