FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Paolo Gentiloni: "In Europa l'Italia ha diritto al ruolo che le spetta"

Lʼex premier, indicato da governo come commissario europeo italiano, mostra ottimismo e determinazione per il peso che avrà il Paese nel prossimo esecutivo comunitario

Paolo Gentiloni:
ansa

"Credo che l'Italia abbia tutto il diritto e direi anche il dovere di svolgere il ruolo che le spetta".

A dirlo, all'indomani del suo incontro con la presidente eletta della commissione Ue Ursula von der Leyen, è l'ex premier Paolo Gentiloni, indicato dal governo come commissario europeo italiano. "La nostra storia, la nostra cultura, la nostra economia - ha sottolineato Gentiloni - sono assolutamente decisive per l'Unione europea".

Gentiloni mostra ottimismo e determinazione per il peso che avrà l'Italia nel prossimo esecutivo comunitario. D'altronde la riconquistata patente italiana di europeismo, di cui il nome dell'ex premier Paolo Gentiloni è garanzia e che per questo ha ricevuto a Santa Severa il premio Gian Piero Orsello, è con ogni probabilità la carta su cui da Roma si punta maggiormente per far ottenere al Paese un incarico di prestigio nella nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen.

L'Italia spera ambisce al commissariato agli Affari economici - Le bocche restano cucite mentre a Bruxelles si lavora alle ultime limature per la squadra che la presidente eletta presenterà martedì. Con l'Italia - da ultimo anche con l'endorsement di peso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella - che continua a auspicare e spingere per un portafoglio come quello agli Affari economici per il proprio commissario. Il quale resta in ogni caso in pole position per una delega economica, che potrebbe alla fine essere anche la Concorrenza, il Commercio o il Mercato interno.

La casella del Mercato interno - Proprio quest'ultima opzione, Mercato interno e industria - cui tuttavia ambirebbe anche la francese Sylvie Goulard - sarebbe la casella individuata per Gentiloni secondo una lista informale che circola da giorni a Bruxelles e di cui danno notizia da ultimi i belgi De Standaard e l'agenzia Belga. E sull'ipotesi del Mercato interno, a quanto si apprende, credono anche i trader londinesi. Fonti nella capitale europea e a Roma, tuttavia, sottolineano che si tratterebbe di un elenco non aggiornato e superato e che i giochi possono ancora cambiare, fino all'ultimo momento, nel complicato meccanismo di incastri che vede impegnata nel massimo riserbo von Der Leyen nel suo ufficio a palazzo Charlemagne, di fronte al palazzo Berlaymont che andrà a occupare a partire dal 1 novembre.

Von der Leyen incline a "ricompesare" l'Italia - Dopo il sabato trascorso lontano da Bruxelles, domenica la politica tedesca sarà di nuovo in città e lunedì pranzerà con il presidente uscente Jean-Claude Juncker, con il quale passerà in rassegna la lista presumibilmente definitiva delle deleghe, raccogliendo il parere esperto del lussemburghese. Un sudoku, sottolineano nell'ambiente brussellese, su cui alla fine l'ultima parola spetterà proprio alla presidente tedesca, che secondo molti potrebbe essere incline a voler "ricompensare" l'Italia (le parole sono quelle usate nei giorni scorsi dal commissario tedesco uscente Gunther Oettinger) per la scelta europeista fatta con il varo della nuova maggioranza, che ha estromesso la Lega.

La partita Gentiloni - La stessa maggioranza che peraltro ha sostenuto e assicurato la sua elezione di fronte al Parlamento europeo. Anche se naturalmente non potrà non tenere in conto gli umori e i desiderata delle capitali. Che per quanto riguarda l'ipotesi di Gentiloni come successore di Moscovici, vedono una faglia dividere i Paesi del sud, ovviamente favorevoli all'italiano, e quelli del nord e dell'est come i Baltici, l'Olanda, i Visegrad, scettici all'idea che possa essere l'esponente di un Paese indebitato come il nostro a fare da custode del rispetto delle regole sui conti pubblici. Ma ci sono anche altre frecce nell'arco di Gentiloni nella sua partita: una è il peso oggettivo dell'Italia, Paese fondatore dell'Ue e terza economia dell'eurozona, che si troverà a perdere in un colpo solo la presidenza della Bce e l'Alto Commissariato per la politica estera e cui quindi dovrebbe andare una contropartita.

L'altra è la necessità, in base a una sorta di manuale Cencelli in salsa europea, di conservare per i socialisti una casella importante, dopo l'addio di Moscovici, dato che la presidenza della commissione sarà del Ppe e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel è di fedele osservanza macroniana. Ma soprattutto a pesare potrebbe essere alla fine il placet fatto trapelare da Berlino dove, visto l'andamento dell'economia tedesca, inizia forse a non essere più un tabù assoluto l'idea di poter rivedere le regole di bilancio in un'ottica più espansiva. I giochi restano comunque aperti e si dovrà attendere l'inizio della prossima settimana per veder scoprire le carte sul destino di Gentiloni che però scommette sul risultato: "Avremo un ruolo importante...".