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Open Arms, la giunta del Senato respinge la richiesta di processo per Matteo Salvini | Il leader della Lega: "Stabilito che ho fatto il mio dovere"

Il tribunale dei ministri di Palermo accusa lʼex ministro dellʼInterno di sequestro di persona e di rifiuto di atti di ufficio per la vicenda dei 150 migranti bloccati a largo sulla nave della Ong spagnola

 matteo salvini, francesca verdini

La giunta per le Elezioni e le Immunità del Senato ha respinto la richiesta di processo per Matteo Salvini sul caso Open Arms. Tredici i voti a favore della relazione del presidente della giunta Maurizio Gasparri, con cui si chiedeva di respingere la richiesta, 7 i no e 3 i senatori che non hanno partecipato al voto.

Hanno votato contro il processo a Salvini, accusato dal tribunale dei ministri di Palermo di sequestro di persona e di rifiuto di atti di ufficio per la vicenda dei 150 migranti bloccati a largo per alcuni giorni sulla nave della Open Arms, la Lega, Forza Italia, Fratelli d`Italia, il senatore ex 5 stelle Mario Giarrusso, la senatrice pentastellata Alessandra Riccardi. I tre senatori di Italia Viva non hanno partecipato al voto. 

 

Giunta dice no al processo Open Arms, Salvini saluta con la gomitata il presidente Gasparri

 

Il presidente dei senatori di IV, Davide Faraone, ha spiegato la decisione: "Sono salito sulle navi per dare solidarietà ai migranti: per cui non accetto lezioni da nessuno e il giudizio politico su Salvini l'ho espresso abbondantemente in ogni occasione. Sono al tempo stesso un garantista ma non a corrente alternata e non ho mai pensato che procedure parlamentari e giustizia debbano essere usati politicamente. A decidere sarà il Senato e prima di esprimerci verificheremo scrupolosamente le carte".

 

 

"Questi migranti raccolti in acque maltesi da una Ong spagnola vennero in Italia infrangendo qualunque regola - ha commentato l'ex ministro dell'Interno in diretta Facebook -. La giunta ha detto che avevo ragione, adesso la parola passa all'Aula, vedremo. Io non sono preoccupato, so di aver fatto il mio dovere".

 

"E' un segnale preoccupante che non ci aspettavamo", è invece il commento della Open Arms, che ha sottolineato che "esistono diritti inalienabili che non possono essere messi in discussione, primo tra tutti quello alla vita". Secondo la Ong spagnola, la decisione della Giunta "segna una battuta di arresto verso l'accertamento della verità e verso l'affermazione di un principio inderogabile, alla base della nostra Costituzione e di qualunque Convenzione internazionale, che stabilisce l'inviolabiltà della vita e della dignità delle persone, a prescindere dalla loro provenienza, dal loro sesso, dalla loro appartenenza politica o religiosa". Open Arms si augura, infine, che "il Senato voglia compiere una scelta diversa".

 

 

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