DOPO UNA SEDUTA FIUME

San Siro, il Consiglio comunale approva la vendita dello stadio

La delibera con cui lo stadio viene venduto a Inter e Milan è passata a notte fonda dopo una seduta fiume di oltre 12 ore

30 Set 2025 - 09:50
 San Siro © Getty Images

 San Siro © Getty Images

Il Consiglio comunale di Milano, dopo quasi 12 ore di discussione consecutive, ha approvato a notte fonda la delibera sulla vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan. Il documento è stato approvato con 24 sì, 20 no e nessun astenuto. Due consiglieri non hanno partecipato al voto. Forza Italia come annunciato non era in aula, tranne un consigliere dissidente dalla linea del partito, Alessandro De Chirico, che ha votato no. Con la delibera il Comune vende il Meazza e le aree circostanti ai club per un valore di 197 milioni di euro, per permettergli di realizzare un nuovo impianto, mentre San Siro verrà abbattuto

I voti a favore della maggioranza sono stati 24, sufficienti a far passare il documento grazie alla decisione di Forza Italia di uscire dall'Aula che ha abbassato il quorum; i no sono stati invece 20, nessun consigliere si è astenuto. Il tempo di ospitare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina che lo storico impianto, a cent'anni dalla sua inaugurazione, sarà abbattuto per lasciare il posto a un altro, più moderno e funzionale, in tempo per gli Europei di calcio del 2032.

"Abbiamo provato a scrivere una pagina nuova, e siamo solo all'inizio" ha affermato al termine della seduta la vicesindaca Anna Scavuzzo, che parla di "soddisfazione rispetto alla prospettiva di trasformare l'area di San Siro, su cui c'era preoccupazione per un futuro incerto". Rimanda invece i commenti alle prossime ore il sindaco, Giuseppe Sala, rimasto in Aula per tutta la seduta. "In 'salese'", il gergo del Consiglio comunale, "mi ha detto 'sono contento'", rivela Scavuzzo, auspicando ora che "la maggioranza non perda i pezzi, anche se il passaggio è stato di forte frizione".

Dei 20 voti contrari alla delibera, sono sette quelli della maggioranza, che si aggiungono a quelli di Lega, Fratelli d'Italia, Noi Moderati e di un consigliere di Forza Italia, Alessandro De Chirico, che ha votato no in dissenso con la linea del partito. Non hanno partecipato al voto il capogruppo della Lista Beppe Sala Sindaco, Marco Fumagalli, che ha dichiarato la sua intenzione di dimettersi, e Manfedi Palmeri del centrodestra. Nel corso della lunga discussione non sono mancate le polemiche, anche della maggioranza e, soprattutto, dei Verdi, in particolare per avere scelto il metodo della tagliola: un sub emendamento, quando ormai erano le 3 di notte, ha fatto decadere la maggior parte dei 239 emendamenti. Sino a quel momento ne erano stati discussi appena 25.

"Quando ci sono posizioni diverse che si confrontano - prova a tagliare corto la vicesindaca Scavuzzo - la dialettica funziona così. Abbiamo lasciato lo spazio per esprimersi e per assumere una decisione e la maggioranza di questa aula si è espressa". La parola passa ora a Milan e Inter. "Adesso parte una pratica amministrativa non banale - conclude Scavuzzo - e tocca alle squadre fare una parte che fino a ora hanno fatto troppo poco".

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