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Migranti, Salvini: "Macron taccia, la Francia ne ha respinti più di 40mila"

"Altro che solidarietà, alle frontiere hanno mandato indietro anche donne e bambini". E sul caso Diciotti e lʼintervento della Cei: "Per una volta non pagheranno gli italiani"

Migranti, Salvini:
lapresse

Da inizio 2017 la Francia ha respinto "più di 40mila immigrati alle frontiere con l'Italia, altro che solidarietà e accoglienza".

Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, attaccando il presidente francese Emmanuel Macron: "Abbia il buon gusto di tacere e non dare lezioni agli italiani". "Sono stati respinti anche donne e bambini. Sarebbe questa l'Europa 'accogliente e solidale' di cui parlano Macron e i buonisti?", ha aggiunto.

"Invece che dare lezioni agli altri - riprende il vicepremier - inviterei l'ipocrita presidente francese, che si muove solo per interesse economico, a riaprire i confini e accogliere le migliaia di rifugiati che aveva promesso di prendere. L'Italia non è più il campo profughi d'Europa, la pacchia per scafisti e buonisti è finita. L'Italia ha fatto, ha soccorso, e ha pagato più che a sufficienza, quindi lezioni di solidarietà non ne prendiamo da nessuno".

Diciotti, "l'Europa ha fatto finta di niente e io ho chiamato la Cei" - Salvini torna poi a parlare del caso Diciotti e a Radio Padova dice: "La Cei l'ho chiamata io. Irlanda, Albania e vescovi sono stati contattati da noi. L'Europa per l'ennesima volta si è girata dall'altra parte e ha fatto finta di niente. Ci siamo rivolti fuori dall'Europa. Oltre all'Albania abbiamo chiamato anche altri Paesi che potranno essere utili nei prossimi eventuali sbarchi. Abbiamo chiamato la Chiesa cattolica perché a parole proclama accoglienza e generosità, si è fatta anche economicamente carico di queste persone". E aggiunge: "A quelli di Rocca di Papa dico che una volta tanto non pagano gli italiani. Rocca di Papa è solo un punto di passaggio, perché poi i vescovi distribuiranno i migranti in altre strutture in piccoli gruppi".

Cei: "Si sono fatte avanti 34 diocesi" - L'accoglienza dei migranti da parte dei vescovi viene "valutata in queste ore caso per caso - dice il portavoce della Cei don Ivan Maffeis -: attraverso il contatto personale si tratta di capire le storie di ciascuno per offrire la soluzione migliore". A dare la loro disponibilità finora sono state 34 diocesi. "La risposta è stata spontanea - ha aggiunto -. La storia della Chiesa è una storia di accoglienza, ma il nostro è un ruolo di supplenza rispetto alla politica europea".

Il garante e la Ue: "Serve il consenso dei migranti per la loro destinazione" - Proprio sui migranti della Diciotti, il garante dei detenuti, Mauro Palma, chiede al capo di gabinetto del Viminale, Matteo Piantedosi, informazioni sulla sistemazione degli sbarcati, chiedendo per loro la garanzia delle stesse salvaguardie previste dalla procedura di "relocation" europea, con il consenso degli interessati prima di eventuali trasferimenti.

Il ministro commenta poi con durezza la posizione della Ue secondo cui serve il consenso dei migranti perché venti di loro possano andare in Albania e dice: "In Europa non muovono un dito per accoglierli e si indignano se vanno in Albania. Dove siamo, in un villaggio vacanze?".