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Manovra, primo ok: Quota 100 resta, tasse giù per i lavoratori

La bozza su cui si è trovato lʼaccordo prevede un taglio di 3 mld al cuneo fiscale per i redditi più bassi. Multe ai commercianti che non accettano carte e bancomat


Manovra, primo ok: Quota 100 resta, tasse giù per i lavoratori - foto 1
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Anche se manca ancora l'intesa su alcuni temi importanti come il carcere per gli evasori fiscali, arriva il primo ok sulla Manovra messa a punto dal governo M5s-Pd.

Nel 2020 Quota 100 non cambierà e le tasse saranno tagliate solo ai lavoratori. Ci sarà un taglio di 3 mld sul cuneo fiscale per i redditi più bassi e che non riguarderà le imprese, La bozza del decreto fiscale prevede anche un ritorno a mille euro come tetto per l'uso del contante.

E' arrivato dunque l'accordo che ha permesso di sbloccare la convocazione del Consiglio dei ministri per approvare il Documento programmatico di bilancio (Dpb) che indica i cardini della legge di bilancio e deve essere inviato alla Commissione europea entro mezzanotte. Decisiva la mediazione tra i partiti di maggioranza partita tra Palazzo Chigi e il ministero dell'Economia. Entro la mezzanotte è obbligatorio approvare e mandare all'Ue soltanto il Dpb: la manovra e il decreto fiscale (che assicura circa tre miliardi di coperture) non compaiono all'ordine del giorno, è probabile che serva un secondo Cdm, forse lunedì 21 ottobre, per approvarli. Di sicuro i testi finali non arriveranno prima del 20 ottobre.


Gualtieri derubrica a "dettagli" le questioni ancora aperte e spiega che "il quadro di fondo è definito: l'Iva non aumenterà, ci saranno più soldi in busta paga, più investimenti e un robusto pacchetto famiglia", elenca. Anche Conte sottolinea lo "sforzo significativo" fatto per usare le "non molte" risorse a disposizione (solo per l'Iva servono 23 miliardi sui circa 30 totali della manovra) per dare "potere d'acquisto" ai lavoratori dipendenti. Quest'anno si abbassano le tasse solo a loro. Ma la manovra, dice, imposta una "svolta".

Per quanto riguarda le finestre per il pensionamento anticipato nulla cambia nel 2020 ma, a dire il vero, non si esclude un intervento nel 2021. Per il resto, Roberto Speranza incassa lo stop ai superticket da luglio 2020. Renzi e Di Maio si vantano di aver sventato la tassa sulle sim card aziendali. Tutti celebrano il Fondo da 2 miliardi per la famiglia, viatico all'assegno unico. Ma tanto è ancora in discussione: in manovra dovrebbero arrivare la tassa sulla plastica e la "sugar tax" sulle bevande con zuccheri aggiunti.


Nella bozza arrivano anche le multe per commercianti e professionisti che non accettano carte e bancomat. Le sanzioni affiancano l'obbligo, già in vigore, di accettare pagamenti con la moneta elettronica. La multa sarà di 30 euro cui aggiungere il 4% del valore della transazione per cui non è stato accettato il pagamento con le carte. A controllare le violazioni saranno "ufficiali e agenti di polizia giudiziaria".

Insieme alla lotteria degli scontrini per incentivare l'uso di sistemi di pagamento elettronici arriva anche un'estrazione premi, sia per i consumatori che per i negozianti, per chi paga con carta di credito e bancomat. Per i premi della nuova lotteria vengono stanziati 70 milioni di euro.

Nella notte spunta anche un superbonus da tre miliardi, da destinare ai contribuenti che paghino con carte di credito o bancomat. E' la misura fortemente voluta dal premier Giuseppe Conte che potrebbe fare ingresso nella legge di bilancio, per dare una spinta alla lotta all'evasione fiscale. L'idea sarebbe un "bonus della Befana" da assegnare a chi paghi con moneta elettronica;

Dove invece è ancora in corso il braccio di ferro tra M5s e Pd è sull'inasprimento del carcere per gli evasori: i pentastellati lo vogliono nel decreto fiscale, insieme alla confisca dei beni, mentre i Dem vorrebbero affrontare il tema in una legge ad hoc. Un capitolo a sé è quello del tetto all'uso del contante: il governo Renzi lo alzò a 3.000 euro, ora la bozza del decreto fiscale prevede che torni a 1.000 euro. La scelta piace al Pd: ma fa invece storcere il naso a Iv, che con Luigi Marattin chiede di alzare la soglia in tre anni ma solo a patto che si azzerino le commissioni sulle carte di credito. Nel complesso la manovra piace poco a Iv, che mormora contro le scelte "fatte dai Visco boys": i renziani assicurano che non faranno "ricatti", nessuna "barricata". Ma le prossime settimane si annunciano turbolente.

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