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M5s, il senatore De Falco: "Ci cacciano? Siamo tutti a termine"

Lʼesponente del Movimento ribadisce che "non cʼè spazio per professionismi della politica". E sul decreto sicurezza annuncia: "Senza la fiducia, voterò alcuni emendamenti dellʼopposizione"

M5s, il senatore De Falco:
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"Ci buttano fuori? Quando Luigi Di Maio dice o con me o fuori afferma un'idea padronale di un Movimento in cui oggi sembra venire meno la dialettica e la capacità di ascolto e risposta".

Lo ha affermato il senatore Gregorio De Falco, aggiungendo: "Si dovrebbe inoltre tenere presente che nel M5s non c'è spazio per professionismi della politica. Qualcuno si dovrebbe ricordare che il secondo mandato è il raggiungimento del limite".

"Non siamo noi ad essere fuori dal contratto di governo che prevede sulla sicurezza il rispetto dei principi costituzionali. Il timore che non li rispetti non e' solo nostro, illustri giuristi lo confermano", ha sottolineato il senatore, contrario ad alcuni aspetti del dl sicurezza.

"Voterò alcuni emendamenti dell'opposizione" - E proprio sulla questione del decreto, De Falco ha aggiunto: "Se, come mi auguro, non verrà posta la fiducia, chiederò di sottoscrivere alcuni emendamenti presentati da altre forze politiche di cui condivido il contenuto: da LeU al Pd fino a Forza Italia. E se questi emendamenti verranno bocciati, chiederò di fare una dichiarazione di voto in dissenso al gruppo". E ha dichiarato: "Confido molto nelle parole di Di Maio, che ha detto che alcune correzioni al dl sicurezza potranno essere decise in Aula".

Nel dettaglio, il parlamentare 5 Stelle sarebbe intenzionato a votare, "se me ne daranno modo", un emendamento soppressivo dell'articolo che prevede il superamento degli Sprar di Luigi Vitali di Forza Italia, e poi alcuni emendamenti presentatati da Loredana De Petris di LeU e di Francesco Verducci del Pd.

"Qui bisogna capire chi è che sta fuori e chi sta dentro. Di Maio ci chiede il rispetto della maggioranza ma io gli pongo la stessa domanda. Noi abbiamo un mandato e il contratto di governo non dice quello che viene scritto nel dl sicurezza sul tema: sul contratto c'e' scritto anzi che avremmo cercato di incentivare gli Sprar", ha affermato ancora De Falco. "Non è questo il modo di fare. Non c'è stato, se pur richiesto, un confronto sul tema. Ci è stato detto che il decreto era immodificabile e ora ci si dice che siamo fuori perché diciamo quello che dicevamo in campagna elettorale".