"resterà sempre la mia casa politica"

M5s, Chiara Appendino si dimette dalla vicepresidenza | "Movimento cambi traiettoria, abbia le mani libere"

L'ex sindaco di Torino lo ha annunciato intervenendo al Consiglio nazionale dei Cinquestelle

18 Ott 2025 - 20:53

La deputata del M5s Chiara Appendino si è dimessa dal ruolo di vicepresidente del Movimento 5 stelle. L''ex sindaco di Torino lo ha annunciato intervenendo al Consiglio nazionale dei Cinquestelle via zoom. La decisione arriva dopo il confronto con il presidente Giuseppe Conte. Pochi giorni fa, Appendino aveva espresso dubbi sulla direzione del M5s dopo i risultati molto deludenti delle elezioni nelle Marche, in Calabria e in Toscana, senza ricevere però molto sostegno da parte degli altri dirigenti del partito. L'ex sindaco di Torino aveva in particolare criticato un eccessivo atteggiamento accomodante del Movimento nei confronti del Partito Democratico.

"Resterà sempre la mia casa politica"

 Il Movimento 5 Stelle mi ha accolta quando ero poco più di una ragazza. È qui che ho imparato a mettermi al servizio della mia comunità. È, e resterà sempre, la mia casa politica". Le dimissioni non sono "una scelta leggera, è una scelta sofferta. Ma in una politica dove troppi restano aggrappati alla poltrona, noi del Movimento 5 Stelle ragioniamo secondo altri schemi. Perché lo faccio? Perché voglio dare un segnale politico: dobbiamo aprire una discussione vera e invertire la rotta. E perché non sono mai scappata dalle mie responsabilità, soprattutto quando è in gioco la nostra comunità", ha aggiunto la ex sindaca di Torino, che spiega: "Dopo l'ennesimo risultato deludente alle regionali, non possiamo continuare a dirci che è tutto normale e che va tutto bene. Il problema non è fuori da noi. Il problema è nella nostra identità, nella direzione politica, nel modo in cui stiamo parlando - o non parlando - al Paese. Abbiamo il dovere di guardarci dentro". "

"Troppo distanti dalle persone e dai nostri principi"

 "Perché mentre la destra governa male, il carovita divora stipendi e pensioni, le imprese soffocano sotto il peso dei dazi e l'economia arretra, il Movimento 5 Stelle non riesce a intercettare chi si sente ai margini, a trasformare la rabbia in speranza e voglia di riscatto. E questo non è normale. La colpa non è mai degli elettori: è nostra, quando smettiamo di rappresentarli. Ho creduto - e credo ancora - nel progetto dei progressisti indipendenti: un Movimento libero, coerente, radicale nei valori e indipendente nelle scelte. Ma quella spinta oggi sembra essersi esaurita. Siamo diventati troppo attenti agli equilibri interni, troppo preoccupati degli accordi di palazzo, troppo distanti dalle persone e dai nostri principi".

"Non è una questione di alleanze"

   Secondo Appendino, "non è neanche una questione di alleanze in sé. È questione di come ci stiamo dentro. Perché non possiamo essere, allo stesso tempo, l'alternativa al sistema e il puntello del sistema. Se ci normalizziamo, smettiamo di essere ciò che siamo nati per essere. Il nostro compito non è portare acqua al mulino di un sistema che siamo nati per combattere, ma dare voce e ascolto a chi vive nei mercati, nelle periferie, davanti ai cancelli delle fabbriche, ai piccoli imprenditori e alle partite Iva. La nostra sfida non può essere snaturarci per conquistare qualche posto di potere in più. La nostra sfida è riconquistare la fiducia di chi non vota più, di chi ha smesso di credere che la politica possa servire a qualcosa. Ogni giorno tantissimi attivisti, consiglieri e parlamentari lo fanno con dedizione. Ma dobbiamo chiederci perché chi si sente tradito dalla politica non riconosce più in noi la speranza di un cambiamento. Forse abbiamo paura di essere radicali. Forse ci siamo dimenticati come andare controcorrente. Ma il Movimento 5 Stelle non è nato per adattarsi, è nato per rompere gli schemi, anche quando il mainstream prova a farci abbassare la testa. E una cosa è certa: senza radicalità non c'è cambiamento".

"M5s cambi traiettoria, abbia le mani libere"

 Pertanto, ha concluso, "solo un Movimento 5 Stelle con le mani libere, con una forte identità, può essere davvero parte di un fronte progressista capace di cambiare le cose e battere la destra di Meloni. E solo se sapremo di nuovo rappresentare chi oggi si sente invisibile, potremo tornare a cambiare il Paese. Ma prima dobbiamo avere il coraggio di cambiare traiettoria. Io ci sarò, con la stessa passione e lo stesso impegno di sempre. Insieme, nella nostra casa comune. Viva il Movimento 5 Stelle!".

La contromossa di Conte - Il prossimo weekend si terrà la votazione sul secondo mandato di Giuseppe Conte da presidente del Movimento. L'ex premier è l'unico candidato in corsa ed è scontata la sua rielezione. La mossa, però, ha un valore politico: permette l'azzeramento degli attuali organi dirigenziali e, quindi, di fatto fa sì che la casella vuota lasciata da Appendino tra i suoi vice resti vacante solo per una settimana. Se a livello operativo lo strappo verrà sanato in tempi brevi, a livello politico, però, si apre una faglia nel M5S.