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Legge elettorale: sì al referendum anche da Piemonte e Abruzzo

Si chiederà lʼabrogazione della quota proporzionale. Il M5s attacca: "Salvini ha ordinato il Papeetellum"

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Anche il Consiglio regionale di Piemonte e Abruzzo hanno chiesto il referendum abrogativo della quota proporzionale prevista nella legge elettorale nazionale.

E' stata così raggiunta, e oltrepassata, la quota di cinque Regioni (sono sei in tutto i richiedenti) necessaria per ottenere la consultazione popolare. A favore del documento della Lega tutto il centrodestra, inclusa Forza Italia. A Torino Centrosinistra e M5s hanno lasciato l'aula.

Il via libera è arrivato giovedì sera, dopo tre giorni di sedute fino alla mezzanotte. Le opposizioni hanno fatto di tutto per impedire al Piemonte di approvare il documento, ma il contingentamento dei tempi imposto dal centrodestra giovedì mattina ha fatto gettare la spugna alle forze del centrosinistra e ai pentastellati.

"Se ci impedite di fare la battaglia che avremmo voluto noi ci fermiamo qui, non facciamo perdere tempo ai piemontesi", ha annunciato il capogruppo del Pd Domenico Ravetti a nome delle minoranze, i cui esponenti sono poi rimasti in aula senza più illustrare né votare gli oltre 200 emendamenti che avevano presentato, lasciando al centrodestra il lavoro di respingerli.

"Sono soddisfatto - ha commentato quando il provvedimento è arrivato in dirittura d'arrivo il governatore azzurro Alberto Cirio - in questi giorni ci sono stati dei momenti accesi di dibattito: credo che siamo comunque giusti quando si parla di un argomento importante come il voto. Penso che il tempo di questa discussione sia stato ben speso: chiediamo una legge elettorale chiara, per cui chi vince le elezioni governi. Se riusciremo ad averla avremo fatto un buon lavoro, anche con un contributo del Consiglio regionale del Piemonte".

Ok anche dall'Abruzzo - Dopo tre giorni di polemiche, minacce di esposti e scontri procedurali, ha detto sì anche il Consiglio regionale dell'Abruzzo, approvando a maggioranza poco prima della mezzanotte di giovedì il quesito referendario. A votare con 17 voti favorevoli il centrodestra, mentre le opposizioni del M5S e del centrosinistra hanno abbandonato l'aula. Nella commissione Bilancio da martedì e fino alla serata di giovedì le minoranze hanno fatto ostruzionismo per allungare i tempi dell'approvazione.

M5s: "Salvini ha ordinato il Papeetellum" - In una nota il Movimento 5 stelle del Piemonte attacca duramente la decisione del consiglio regionale del Piemonte. "Salvini ha ordinato il Papeetellum, una nuova legge elettorale a suo uso e consumo, il Piemonte ha ubbidito agli ordini". "Per ottenerlo ha bloccato le attivita' del Consiglio regionale del Piemonte che anziché occuparsi delle vere emergenze (Sanità, Trasporto locale, Ambiente, Istruzione) ha perso tempo a eseguire gli ordini dell'ex Capitano - aggiungono i pentastellati - E mentre l'aula regionale viene trasformata dai leghisti nella spiaggia del Papeete, i giovani piemontesi si preparano a scendere in piazza per pretendere più attenzione sui cambiamenti climatici. Un tema che, a oggi, non ha ottenuto nessuna attenzione da parte della Giunta regionale. Tutta impegnata, insieme al resto della maggioranza, a ubbidire ai diktat che arrivano da Pontida. A margine di una indecorosa strumentalizzazione del Consiglio Regionale - concludono i 5 Stelle piemontesi - sottolineiamo ancora una volta che la proposta, evidenziando palesi vizi di costituzionalita', non diventerà mai legge".

Anche il Consiglio abruzzese dà il via libera - Dopo tre giorni di polemiche, minacce di esposti e scontri procedurali, il Consiglio regionale dell'Abruzzo ha approvato a maggioranza poco prima della mezzanotte di giovedì il quesito referendario, voluto dalla Lega, finalizzato all'affermazione del sistema maggioritario abrogando la quota proporzionale. A votare con 17 voti favorevoli il centrodestra, mentre le opposizioni del M5S e del centrosinistra hanno abbandonato l'aula.