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Legge di Stabilità, rischio di aumenti per tasse e ticket in 8 regioni

Gli enti locali lanciano lʼallarme e nellʼultima bozza della manovra cala la scure sul turnover nella Pubblica amministrazione

euro soldi generica
-afp

Rischio di aumenti per tasse e ticket in otto Regioni: è l'allarme lanciato dagli enti locali in vista del 2016 a una settimana dall'approvazione della legge di Stabilità in Consiglio dei ministri. E una stretta sarebbe in arrivo, secondo quanto si legge nelle ultime bozze, anche sul turnover della Pubblica amministrazione dove l'asticella scenderebbe al 25%.

Renzi: "Vietato innalzare le imposte" - Dal canto suo il premier Matteo Renzi, nella sua enews, ha ribadito che "nessun comune o regione potrà alzare le tasse rispetto al 2015, per legge". Il blocco all'aumento delle imposte locali varrà per tutti "fatta eccezione - ha spiegato il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti - per situazioni straordinarie legate all'addizionale regionale per le Regioni in eventuali disavanzi sanitari".

Ipotesi di aumento ticket per le Regioni in deficit - Ad oggi, le Regioni che si trovano a dover seguire il cosiddetto "piano di rientro" sono Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Sicilia, Calabria, Piemonte, Puglia e per le quali "la legge prevede un aumento automatico di addizionali Irpef e Irap - ha ricordato il coordinatore degli assessori al Bilancio Massimo Garavaglia - ma i presidenti e le giunte possono anche scegliere di agire sui ticket".

Resta il nodo sulla Sanità - Ma i nodi da sciogliere sul fronte sanità non sono finiti: il presidente della conferenza delle Regioni Sergio Chiamaparino, che ha rassegnato le proprie dimissioni a causa - ufficialmente - della situazione del bilancio del Piemonte, ha infatti chiesto al governo di chiarire il finanziamento del fondo del Servizio nazionale.

P.a., turnover scende al 25% - Altra stretta, stando alle ultime versioni della manovra riguarda la Pubblica amministrazione: il turnover per il triennio 2016-2018 si assottiglia ulteriormente, scendendo al 25% della spesa del personale pensionato l'anno precedente. Una percentuale più bassa sia rispetto alla situazione attuale (60% il 2016, 80% in 2017 e 100% in 2018) sia a quanto previsto dalle precedenti bozze della manovra.