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L'ex senatore Pillon condannato a pagare 30mila euro: definì gli attivisti Lgbt "adescatori di minorenni"

L'ex leghista, tra i fondatori del Family day, annuncia che farà ricorso fino alla Corte Europea

L'ex senatore Pillon condannato a pagare 30mila euro: definì gli attivisti Lgbt "adescatori di minorenni"<br />
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Definì gli attivisti Lgbt dell'associazione Omphalos come degli "adescatori di minorenni".

Per questo, la Corte di Appello di Firenze ha condannato Simone Pillon a pagare 30mila euro. In precedenza, la Corte di Cassazione aveva annullato l'assoluzione pronunciata dalla Corte di Appello di Perugia. L'ex senatore Pillon è stato condannato per le statuizioni civili relative alla sentenza di primo grado, che era stata riconosciuta dal Tribunale di Perugia. Da un punto di vista penale, invece, è stato prosciolto: il reato, infatti, è prescritto.

I fatti risalgono al 2014 quando l'ex senatore leghista si era rivolto ai membri dell'associazione Omphalos come "adescatori di minorenni" dopo che gli attivisti erano intervenuti in un liceo di Perugia per sensibilizzare sul tema Lgbt. "Quelli di Arcigay vanno nei licei e spiegano ai vostri figli che per fare l'amore bisogna essere o due maschi o due femmine e non si può fare diversamente e...venite a provare da noi, nel nostro welcome group", aveva detto in pubblico. Più avanti in aula Pillon si era giustificato parlando del suo discorso come una ironia "sferzante, la satira dei libri di Guareschi, per arrivare al paradosso". Ad aprile scorso la Corte di Cassazione aveva annullato la sentenza di assoluzione della Corte d'appello e ordinato un nuovo processo.

 

Pillon annuncia ricorso - L'ex senatore leghista ha commentato con un tweet: "Oggi la Corte di Appello di Firenze mi ha prosciolto da ogni imputazione per prescrizione, ma mi ha condannato a risarcire le parti civili. Ricorrerò per Cassazione e alla Corte Europea se necessario. Opporsi alla dittatura del pensiero unico costa caro, ma non ci fermeremo".

 

La soddisfazione degli attivisti Lgbt umbri - La sentenza ha fatto esultare gli attivisti Lgbt umbri: "Siamo pienamente soddisfatti per questa ulteriore vittoria giudiziaria - commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos LGBTI - viene ristabilita la verità e accertato definitivamente che Pillon aveva gravemente diffamato l'associazione raccontando falsità sull’operato dell'associazione nelle scuole umbre. Come già avevamo detto in più occasioni, l'associazione utilizzerà questi fondi per incrementare le proprie attività di sensibilizzazione, contrasto al pregiudizio e lotta al bullismo omolesbobitransfobico nelle scuole".

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