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In Senato subentra Emma Pavanelli, il M5s sale a 107 seggi: Il Pd occupa l'Aula

La neo parlamentare è stata individuata dalla Giunta per le elezioni come prima dei non eletti pentastellati in Umbria e va ad occupare il seggio rimasto vacante in Sicilia per mancanza di candidati

In Senato subentra Emma Pavanelli, il M5s sale a 107 seggi: Il Pd occupa l'Aula - foto 1
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Emma Pavanelli è la nuova senatrice in quota M5s.

La neo parlamentare è stata individuata dalla Giunta per le elezioni come prima dei non eletti pentastellati in Umbria e va ad occupare il seggio rimasto vacante in Sicilia per mancanza di candidati del Movimento. I 5 Stelle passano così da 106 a 107 senatori. Il Pd ha occupato i banchi del governo, brandendo la Costituzione e costringendo il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, a sospendere per oltre quattro ore.

In Aula i voti favorevoli sono stati 150, 121 quelli contrari, quattro gli astenuti. Il "caso" risale al 4 marzo 2018. In base ai voti ottenuti alle elezioni politiche, in Senato avrebbero dovuto sedere 17 M5s eletti in Sicilia, ma - dato il boom di consenso ottenuto sull'isola - i candidati a disposizione erano solo 16. La giunta ha in questi mesi studiato il dossier e poi deciso a maggioranza, facendo ricadere la scelta sull'Umbria, dal momento che in quella regione si trova il collegio plurinominale della circoscrizione in cui la lista ha "la maggiore parte decimale del quoziente già utilizzata".

Sulle barricate le opposizioni. Il Pd ha definito la scelta "un ulteriore ceffone alla dignità del Senato e alla Costituzione". Con una decisione "senza precedenti assunta in sede di giunta delle elezioni, i gialloverdi, in omaggio a una spartizione di seggiole cui tengono assai, vogliono usare i voti raccolti dal M5s in Sicilia per eleggere senatore un esponente dei 5 Stelle candidato in Umbria", ha spiegato Dario Parrini. E' una "cosa in palese contrasto con la Costituzione, secondo la quale (art. 57) il Senato ha tassativamente 'base regionale'. A nessuno, in 71 anni, era mai venuto in mente di manomettere questa parte della nostra Carta Fondamentale".

Dopo le furenti proteste, la conferenza dei capigruppo ha deciso all'unanimità che la presidente del Senato si incaricherà di inviare alla Corte Costituzionale, "per opportuna conoscenza", il dossier che riguarda il provvedimento che farà scattare un seggio scattato in Sicilia al listino dell'Umbria. Il relatore di minoranza Pietro Grasso ha insistito comunque in Aula affinché il seggio non venisse assegnato: "La pretesa del M5s di avere un senatore in più 'pescando' dall'Umbria - in contraddizione con il calcolo basato sulla popolazione, che per l'Umbria prevede sette senatori, non otto - è fuori da ogni logica. L'errore del Movimento al momento delle liste, sfruttando la legittima possibilità delle pluricandidature, non può ricadere su questa Assemblea ed arrivare a contraddire la Legge elettorale e la Costituzione", ha attaccato parlando di vero e proprio "vulnus" e chiedendo di non assegnare il seggio per l'intera legislatura.

Soddisfatta, invece, la nuova parlamentare pentastellata: "Sono onorata di entrare a far parte del Senato della Repubblica e del gruppo M5s. Sono felice di poter dare, come portavoce del Movimento, il mio contributo per le nostre battaglie, in particolare sull'ambiente, una delle nostre stelle. La sostenibilità è la chiave della costruzione del futuro di tutti noi. Lavorerò con impegno e entusiasmo al servizio dei cittadini", ha esordito Emma Pavanelli. Tra i primi provvedimenti che potrebbe votare, e sui quali, dati i numeri a rischio, anche un voto in più è importante, la mozione sulla Tav e il decreto Sicurezza bis.

Annullata l'elezione di un senatore Pd - L'Aula del Senato ha poi annullato l'elezione del senatore del Pd Edoardo Patriarca, respingendo quattro ordini del giorno presentati dai dem. E' stato così accolto il ricorso del leghista Stefano Corti, che ha contestato l'elezione del senatore Patriarca in base ad accertamenti numerici nella regione Emilia-Romagna in particolare nel seggio di Modena. Al posto di Patriarca è subentrato Stefano Corti, della Lega.