Il decreto (che contempla norme sull'Ilva, sulla riduzione delle bollette, sui rifiuti del Lazio e pacchetti ad hoc su ambiente e agricoltura) era già stato approvato con fiducia una prima volta a Palazzo Madama, e quindi anche alla Camera prima di tornare al Senato
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L'Aula del Senato, con il voto di fiducia (la 21esima incassata dal governo Renzi), ha dato il via libera definitivo al decreto competitività: il provvedimento è dunque legge. I voti a favore sono stati 155, 27 contrari, nessun astenuto. Il decreto era stato già approvato una prima volta a Palazzo Madama con voto di fiducia; mercoledì aveva quindi ottenuto anche quella della Camera.
Il testo contempla norme sull'Ilva, sulla riduzione delle bollette, sui rifiuti del Lazio e pacchetti ad hoc su ambiente e agricoltura. Le commissioni di Palazzo Madama hanno dato l'ok al testo con 45 emendamenti che sono stati in parte bocciati e in parte ritirati. Tra soppressioni e modifiche, il testo prevede diverse novità: cancellazione della deroga al tetto di 240mila euro per gli stipendi dei manager P.a. per le società quotate e quelle emittenti strumenti finanziari quotati o che rilasciano titoli scambiati; eliminazione del pagamento dei crediti per 535 milioni a Poste italiane; cancellazione dell'abolizione del limite della soglia dei 1.000 euro per l'uso del contate a stranieri e turisti in Italia; soppressione della possibilità nell'ambito delle semplificazioni per l'attività imprenditoriale della sola Scia per fare impresa; soppressione per "condhotel" (hotel condomini); norma per assunzioni per chiamata diretta alla Consob; alcuni aspetti legati a rifiuti, fondali marini, accordi di programma per risorse su rischio idrogeologico e "no" ai led per le luci dei semafori; stop ad alcune disposizioni su agricoltura biologica, disposizioni penali urgenti per garantire la sicurezza agroalimentare, istituzione del servizio integrato per la tutela del patrimonio agroalimentare italiano. Al Senato invece è stato soppresso l'anatocismo, cioè la capitalizzazione degli interessi.
Ilva - Per il grande siderurgico jonico viene introdotto il prestito ponte; il rafforzamento del ruolo del subcommissario ad hoc per il Piano di risanamento e lo sblocco delle risorse della famiglia Riva poste sotto sequestro.
Doppia soglia Opa - Introduzione della doppia soglia Opa al 25% per le società quotate, escluse le Pmi (l'altra soglia rimane al 30%) che invece potranno scegliere di inserire nello statuto una soglia compresa tra il 20% e il 40%; norme sulle azioni a voto plurimo.
Rifiuti Lazio - Poteri per forme "speciali" di gestione dei rifiuti al governatore del Lazio e al sindaco di uno dei comuni del territorio regionale.
Stop ai commissari ex governatori - Stop ai commissari se governatori dimessi; i presidenti di Regione che cessano anticipatamente la carica di governatore non potranno più conservare "incarichi commissariali" (per esempio Errani e Scopelliti).
Taglia-bollette - Un nuovo spalma incentivi, per la riduzione del 10% delle bollette alle Pmi introduzione di opzioni per gli incentivi, tre scaglioni di riduzione, per le rinnovabili in generale viene innalzata la soglia per lo scambio sul posto.
Sistri - Proroga del contratto a Selex fino al 31 dicembre 2015.
Nuova Sabatini - Si accelera l'accesso alla nuova Sabatini.
Ace - Rafforzamento dell'Ace (Aiuti per la crescita).
Crediti imprese - Il termine entro il quale le imprese possono presentare l'istanza di certificazione è stato portato dal 31 agosto al 31 ottobre 2014.
Ambiente - Limiti scarichi acque e in fogne; multe per chi non rispetta regole sui bioshopper, accelerazione interventi contro il dissesto idrogeologico (presidenti di Regione subentrano a commissari), procedure semplificate per bonifiche, estensione indagini per la Terra dei fuochi, inasprimento regole contro le carrette del mare, 350 milioni per l'efficienza energetica degli edifici (da Fondo Kyoto).
"Campolibero" - Misure a favore dei giovani agricoltori, mutui a tasso zero, detrazione al 19% per affitto dei terreni a under 35 e sgravio di 1/3 della retribuzione lorda per assunzioni più stabili, spazio anche alla semplificazione. Nel decreto, tra le altre norme portate spesso come esempio di "eterogeneità", trova spazio l'esclusione delle nutrie dalle specie tutelate.