Il vicesegretario del Pd invita a non mettere in discussione la tenuta dell'esecutivo. Ribatte il leader di Italia Viva: "Lo vedo un po' agitato"
Il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando © ansa
Andrea Orlando replica alle dichiarazioni di Matteo Renzi, che ha detto di non aver intenzione di far cadere il governo ma non ha risparmiato critiche al Pd. "Non è che se un ultimatum lo lanci dal Papeete è peggio che se lo lanci dalla Leopolda: non vanno lanciati, sennò si sfascia tutto". Per il vicesegretario Dem, "chi mette in discussione la tenuta di questo governo, mette in discussione la tenuta della democrazia liberale del Paese".
Orlando: "No agli ultimatum" - "Non si fanno ultimatum, non si fanno interviste a distanza, non si dice 'devi fare questo, altrimenti...'. Altrimenti cosa?", ha detto Orlando commentando il dibattito politico e facendo chiaro riferimento alle posizioni espresse in questi giorni da Matteo Renzi e alcuni esponenti di Italia Viva.
Italia Viva e i lavoratori - Ancora Orlando: "Io non so che cosa abbiano fatto di male i lavoratori dipendenti italiani agli esponenti di Italia viva. Traumi infantili, un operaio che ti ha schiacciato un piede quando eri piccolo, non so. Ma la pervicacia con la quale si insiste nell'eliminare una misura, giustamente si è detto, non ancora all'altezza delle aspettative, ma che comunque offre un segnale, è veramente sospetta e incredibile", ha detto ricordando che in Italia ci sono un milione di lavoratori sotto la soglia di povertà".
Renzi: "Da noi non ci sono mojito e cubiste" - Al vicesegretario dem ribatte il leader di Italia Viva, sottolineando che "per avere un termine di paragone, Orlando deve conoscere almeno uno dei due posti: visto che alla Leopolda non si è mai visto, spero che almeno abbia frequentato qualche volta il Papeete...". Renzi sottolinea comunque di essere "d'accordo con Orlando che non vanno lanciati ultimatum: io ho detto solo che l'Iva non andava. Lui mette sullo stesso piano il Papeete e la Leopolda, ma cosa tradisce questa riflessione? Alla Leopolda non ci sono i mojito o le cubiste, così come non ci sono le penali che il Pd sta mettendo". L'ex premier sottolinea quindi che "per me è Salvini l'avversario, ma l'errore che non capisco è che io combatto contro Salvini e Orlando contro di me".
"Cuneo poca roba, ma facciamolo" - Renzi ha quindi ribadito, lanciando "un ramoscello d'ulivo", che "l'unica condizione non negoziabile sia di non
aumentare le tasse. Ma se la rimodulazione dell'Iva fosse a costo zero se ne può discutere". E anche sul taglio del cuneo fiscale per 2,7 miliardi proposto dal Pd, "io ritengo sia poca roba, piccola. Ma in nome del quieto vivere, purché non alzino l'Iva, io ci sto.. Se il cuneo fiscale è così importante per il Pd che sembra la prima guerra mondiale e se il M5s e Conte sono d'accordo, mettiamo in secondo piano le nostre idee, e il Family act lo avviamo e poi lo facciamo nel 2021 o nel 2022".
Di Maio: "Troppi annunci" - Luigi Di Maio ha replicato all'intervista rilasciata da Matteo Renzi, che si è augurato una lunga durata del governo, ma anche a quella di Roberto Speranza secondo cui va abolito il superticket nella sanità. "Sui giornali leggo troppi annunci", dice il ministro degli Esteri. "Prima facciamo le cose poi diciamole. Stiamo lavorando alla legge di bilancio? Scriviamola, diamo ai cittadini i soldi che meritano e poi facciamo tutte le interviste che volete. Questo non può essere il governo in cui ogni mattina leggiamo interviste che annunciano qualcosa", ha aggiunto. "Sabato era esattamente un mese dal nostro giuramento - ha continuato - ma non possiamo pensare che i cittadini siano bombardati ogni giorno di interviste in cui si rincorrono gli annunci".