Dopo il caso Qatargate il presidente del MoVimento 5 Stelle lancia un appello affinché chi ricopra cariche pubbliche faccia gli interessi della nazione, "come recita l'articolo 54 della Costituzione"
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Per Giuseppe Conte "i parlamentari italiani sono già ben retribuiti dagli italiani e debbono perorare esclusivamente l'interesse nazionale. Non devono fare i consulenti o i promoter per Paesi che non siano il nostro. Sarò più chiaro: molto semplicemente i parlamentari non devono più ricevere né un euro né prestare consulenze per Stati stranieri". Il presidente del Movimento 5Stelle, in una intervista al settimanale TPI, aggiunge: "La funzione pubblica, come recita l'articolo 54 della Costituzione, non deve essere un trampolino di lancio per un carrierismo parallelo".
"Il M5S non ha interessi diversi da quelli dei cittadini. Non abbiamo contratto debiti con nessun finanziatore o gruppi di interesse. Vediamo chi ci sta fra gli altri leader, a partire dai 'patrioti' che sono al Governo, per dare finalmente al Paese una solida legge sul conflitto di interessi", continua Giuseppe Conte, secondo il quale "di fronte allo scandalo del Qatargate, la politica non può limitarsi ad indignarsi a costo zero. È facile, oggi, prendere le distanze a parole. È arrivato il momento di fare la differenza con i fatti", aggiunge il leader M5S, perché "la questione è seria e profonda, va oltre i meri fatti di cronaca di questi giorni perché, da quando è scoppiato lo scandalo, c'è sì una facile condanna di atteggiamenti eticamente in contraddizione con il costume e i valori delle istituzioni, ma persiste anche un imbarazzato silenzio nel momento in cui si tratta di dare seguito a questi proclami con azioni concrete".