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Gentiloni: riforme Italia non si fermano, ma da Ue no lezioni

Il premier al Senato: "Non siamo i primi della classe, ma sfido chiunque a trovare un altro Paese europeo così impegnato in un processo riformistico"

"Sia chiaro da subito a Bruxelles che in Italia le riforme non solo non si sono fermate ma non hanno minimamente rallentato il loro corso".

Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nell'Aula del Senato, sottolineando come l'Italia non è la "prima della classe ma non accettiamo lezioni. Sfido a trovare un altro Paese in Ue che sia così impegnato in un processo di riforme".

Alla vigilia del Consiglio europeo, il premier ha sottolineato che "fa parte del nostro impegno europeo correggere le politiche dell'Unione sull'economia e rendere le istituzioni di Bruxelles più presenti in termini di sicurezza e di difesa".

"L'Italia rispetta le regole - ha proseguito Gentiloni - ma vuole contribuire a modificare alcune politiche, per far sì che l'Unione abbia un ruolo di accompagnamento e non di depressione della crescita economia. Sappiamo che da noi la crescita è ancora lenta, anche se la distanza dalla media europea nel 2016 è stata la più bassa degli ultimi 5 anni".

"Ue rigida sui conti, ma distratta sui migranti" - Gentiloni ha poi ribadito che, in Europa, gli interlocutori dell'Italia talvolta mostrano "due diverse rigidità: una inamovibile, quando si parla di virgole e di bilanci, e una distratta, quando si affrontano questioni di principio come la condivisione degli impegni sui temi migratori". Questi colpiscono particolarmente "i Paesi che la geografia ha messo in prima linea, come Grecia e Italia". Proprio su quest'ultimo punto, l'obiettivo è "sostituire l'immigrazione clandestina irregolare con flussi e canali più accettabili e mi aspetto un passo in più, in termini di risorse, per aiutare l'Italia" nella gestione dei migranti provenienti soprattutto dalla Libia.

"Ue risorga, inutile interrogarci su mosse Trump" - "E' inutile interrogarci su quali saranno le scelte dell'amministrazione americana", ha osservato Gentiloni. "Il problema dei Paesi europei non è questo, non è cercare negli aruspici quali saranno le scelte degli Usa. L'Ue deve essere capace di risorgere dalle proprie sconfitte". "Noi - ha aggiunto - sappiamo che la tentazione di vedere i propri interessi nazionali contrapposti a quelli dei vicini non ha mai portato bene in Europa, anzi ha provocato tragedie. Il rischio del ritorno a chiusure nazionali è una minaccia".