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Grillo vs Napolitano: "Poker con il morto"

Beppe Grillo sul suo blog dipinge lʼattuale crisi politica come un "poker con il morto", dove il morto "è la democrazia". Il leader del Movimento 5 Stelle ricostruisce gli ultimi mesi: "Come nei romanzi gialli per capire quello che sta succedendo ora bisogna fare un passo indietro - afferma - Tornare a quella notte né buia, né tempestosa di primavera quando si riunirono tre persone per decidere le sorti della legislatura. Ognuno di loro aveva qualcosa da guadagnare dalla partita a poker. Napolitano la rielezione e, forse, la certezza della distruzione dei nastri delle sue conversazioni con Mancino, Bersani la presidenza del Consiglio per il pdmenoelle, Berlusconi la certezza dellʼimpunità". Quanto alla "impunitaʼ" del Cavaliere, Grillo espone la sua teoria, puntando ancora una volta il dito contro il capo dello Stato: "A Napolitano si può imputare tutto, ma non lʼingenuità. Eʼ altamente probabile che a Berlusconi siano state date delle garanzie che in seguito non sono state rispettate, o più probabilmente non si è riusciti a far rispettare. In altri termini lʼassicurazione della prescrizione per scadenza dei termini del processo che lo ha condannato in via definitiva per truffa fiscale. Altrimenti che senso aveva fare un governo intestato alla presidenza della Repubblica, che mai si è esposta come in questo caso? Per vederlo cadere rovinosamente per un processo e una condanna altamente probabile pochi mesi dopo?". Ora, sentenzia il leader M5S, Napolitano "ha perso la partita" e perciò deve lasciare il Quirinale: "Si alzi dal tavolo di gioco, e prima di uscire, spenga le luci del Quirinale. Il morto, ma già lo sapevate, è la democrazia".

Grillo vs Napolitano: "Poker con il morto"

Beppe Grillo sul suo blog dipinge l'attuale crisi politica come un "poker con il morto", dove il morto "è la democrazia". Il leader del Movimento 5 Stelle ricostruisce gli ultimi mesi: "Come nei romanzi gialli per capire quello che sta succedendo ora bisogna fare un passo indietro - afferma - Tornare a quella notte né buia, né tempestosa di primavera quando si riunirono tre persone per decidere le sorti della legislatura. Ognuno di loro aveva qualcosa da guadagnare dalla partita a poker. Napolitano la rielezione e, forse, la certezza della distruzione dei nastri delle sue conversazioni con Mancino, Bersani la presidenza del Consiglio per il pdmenoelle, Berlusconi la certezza dell'impunità". Quanto alla "impunita'" del Cavaliere, Grillo espone la sua teoria, puntando ancora una volta il dito contro il capo dello Stato: "A Napolitano si può imputare tutto, ma non l'ingenuità. E' altamente probabile che a Berlusconi siano state date delle garanzie che in seguito non sono state rispettate, o più probabilmente non si è riusciti a far rispettare. In altri termini l'assicurazione della prescrizione per scadenza dei termini del processo che lo ha condannato in via definitiva per truffa fiscale. Altrimenti che senso aveva fare un governo intestato alla presidenza della Repubblica, che mai si è esposta come in questo caso? Per vederlo cadere rovinosamente per un processo e una condanna altamente probabile pochi mesi dopo?". Ora, sentenzia il leader M5S, Napolitano "ha perso la partita" e perciò deve lasciare il Quirinale: "Si alzi dal tavolo di gioco, e prima di uscire, spenga le luci del Quirinale. Il morto, ma già lo sapevate, è la democrazia".
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