LA GIORNATA POLITICA

Enrico Letta non molla: "Sono sereno" Poi sfida Renzi: "Ora dica cosa vuole"

Il premier spegne le voci sulle sue dimissioni: "Non si danno per manovre di palazzo". Poi rilancia e presenta "Impegno Italia", il nuovo patto di maggioranza. Renzi: "Parlerò alla direzione del Pd"

13 Feb 2014 - 01:21
 © ansa

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Enrico Letta non fa nessun passo indietro. Al termine di una giornata che ha tenuto tutti con il fiato sospeso, dopo l'incontro con il segretario del Pd, Matteo Renzi, il premier in conferenza stampa ha smentito le voci che davano il suo governo al capolinea: "Sono sereno, anzi Zen; non si danno le dimissioni per dicerie o per manovre di palazzo". Poi rilancia, presentando "Impegno Italia", il nuovo patto di governo.

Scontro con il segretario del Pd - Si tratta di un programma dettagliatissimo di 57 pagine, da attuare in parallelo al percorso delle riforme e soprattutto senza una data di scadenza, centrato su taglio del cuneo fiscale, riforma del lavoro e spending review. Un documento che, con ogni probabilità, ha colto di sorpresa il sindaco di Firenze, a cui il premier ha inviato un ulteriore chiaro messaggio: "Ognuno - ha detto Letta - deve pronunciarsi e dire che cosa vuole, specie chi vuole venire al posto mio". Da Renzi nessuna replica ("Parlerò nella direzione del partito a viso aperto"), ma fonti vicine al rottamatore lo descrivono furioso.

Napolitano: "Elezioni? Sciocchezze" - La sfida, insomma, è tutta interna al Pd. Da Lisbona interviene anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ribadendo che non si può "indebolire" la "fiducia faticosamente riguadagnata" con il "riaccendersi di timori sulla risolutezza a proseguire sulla strada delle riforme e della responsabilità". Ed a chi gli domanda di possibili elezioni anticipate, il capo dello Stato risponde lapidario: "Non diciamo sciocchezze".

Occhi puntati sui partiti della maggioranza - Letta ora chiede ai partiti della maggioranza di pronunciarsi sul suo governo. Il Nuovo centrodestra di Alfano, così come Scelta civica e i Popolari per l'Italia non si sbilanciano, in attesa di conoscere l'esito della direzione del Pd. Ma sarebbero già pronti a smarcarsi da Letta e stringere una nuova alleanza con Renzi. Che potrebbe provare anche a conquistare il sostegno di Sel, anche se Nichi Vendola bolla come "fantascienza" l'ipotesi di una convivenza nell'esecutivo con il centrodestra di Giovanardi.

Malumori nel Pd - Il rilancio di Letta non sembra convincere neanche la minoranza Pd, che auspica la staffetta con Renzi da giorni. Gianni Cuperlo esprime "grande preoccupazione per la piega che ha assunto il confronto interno al partito". "Lo scontro fra Letta e Renzi assomiglia a uno scontro di potere, la direzione di domani - pronostica Pippo Civati - rischia di trasformarsi in un western".

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