Dress code alla Camera, saltano l'obbligo di cravatta e il divieto di sneaker
L'ordine del giorno presentato da Fratelli d'Italia è stato ammorbidito, e l'onere di "valutare l'opportunità di specifiche disposizioni" è stato affidato a Ufficio di presidenza e Collegio dei questori
Salta, almeno per ora, il dress code della Camera che prevedeva un abbigliamento "decoroso" per i politici.
L'ordine del giorno che, presentato da Fratelli d'Italia, chiedeva una svolta nell'abbigliamento dei parlamentari è stato infatti riformulato: nel nuovo testo l'onere di valutare l'inserimento di un dress code anche a Montecitorio (al Senato è invece già obbligatoria la cravatta per gli uomini) viene affidato dall'Ufficio di presidenza e al Collegio dei questori.
Il testo originale presentato da Fratelli d'Italia prevedeva il "divieto indistinto per chiunque - parlamentare, collaboratore, dipendente o visitatore - dell'utilizzo di scarpe da ginnastica ogniqualvolta acceda nelle sedi della Camera", e "l'obbligo per i deputati, collaboratori, dipendenti e visitatori di sesso maschile di indossare sempre la cravatta". L'ordine del giorno era stato quindi ammorbidito prevedendo semplicemente un abbigliamento "dignitoso e decoroso".
Il nuovo testo è ancora più generico: il documento invita infatti l'Ufficio di presidenza e il Collegio dei questori, ognuno in base alle proprie competenze, "a valutare l'opportunità di introdurre specifiche disposizioni volte a prevedere che l'abbigliamento dei deputati, dei dipendenti e di tutti gli altri frequentatori delle sedi della Camera sia consono alle esigenze di rispetto della dignità e del decoro dell'istituzione".
Il nuovo testo è stato approvato con 181 voti favorevoli e 100 contrari.
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