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Dl Rave, ok della commissione Giustizia alla riformulazione del governo

Passano gli emendamenti della Lega che puntano a prorogare al 30 giugno 2023 il pagamento delle sanzioni per i No vax

La commissione Giustizia del Senato ha approvato l'emendamento del governo al dl Rave. L'intervento sul decreto di Palazzo Chigi riscrive di fatto il reato di rave party introducendo nell'ordinamento l'articolo 633-bis.

È passata a maggioranza la versione riformulata, che lascia intatta la pena massima a sei anni per gli organizzatori, non specifica il numero di partecipanti all'evento e separa la responsabilità tra partecipanti e promotori.

Dal testo scompaiono la dicitura 'ordine pubblico' e i riferimenti al 'codice antimafia' e alle misure di prevenzione. Oltre al riferimento al numero dei partecipanti (che nel testo originario del governo era di 50).

 

Cosa prevede il testo -  Il testo, in sostanza, prevede che chiunque organizzi o promuova "l'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento, è punito con la reclusione da 3 a 6 anni e la multa da mille a 10mila euro, quando dall'invasione deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l'incolumità pubblica a causa dell'inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello stato dei luoghi".


Eliminati i riferimenti al codice antimafia e alle misure di prevenzione - È sempre poi "ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato", nonché di "quelle utilizzate per realizzare le finalità dell'occupazione o di quelle che ne sono il prodotto o il profitto". Sopprimendo i commi 2 e 3 del testo originario si eliminano, infine, i riferimenti al codice antimafia e alle misure di prevenzione.

 

Per i partecipanti pena massima fino a 4 anni - Per quanto riguarda i semplici partecipanti al 'Rave-Party', continua a valere la norma attualmente in vigore dell'articolo 633 codice penale in cui si parla di una pena massima sino 4 anni. Per quanto riguarda invece le intercettazioni sulle quali c'era stata una polemica iniziale quando il decreto venne approvato dal Cdm, queste si potranno fare comunque e non solo perché la pena nel nuovo emendamento del Governo resta sino a 6 anni, ma anche perché l'articolo 633 del codice penale rientra nell'elenco dei reati (contenuto nell'articolo 266 del codice di procedura penale) per i quali è sempre prevista la possibilità di intercettare. 

 

Dl Rave: ok a emendamento Lega che rinvia multe a No vax - Passano in commissione Giustizia del Senato gli emendamenti della Lega che puntano a prorogare al 30 giugno 2023 il pagamento delle sanzioni per i No vax. Le proposte di modifica, che hanno come prime firme quelle del capogruppo della Lega a Palazzo Madama Massimiliano Romeo ed Erika Stefani, erano state presentate al decreto 'anti-Rave' e avevano ricevuto parere favorevole del governo. 

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