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Decreto Green pass, la Lega ritira gli emendamenti ma vota quelli di FdI | Letta: "Gravissimo"

Nonostante anche il Carroccio abbia votato a favore, non è passato alla Camera l'emendamento della Meloni sull'abolizione del certificato verde per mangiare nei ristoranti al chiuso

green pass generica
Ansa

E' stato bocciato l'emendamento a firma di Fratelli d'Italia che toglie l'obbligo del Green pass per mangiare nei ristoranti al chiuso. L'aula della Camera con 270 no, 134 sì e 4 astenuti ha infatti respinto a scrutinio segreto la norma. La Lega, che ha ritirato i suoi emendamenti, ha votato a favore quello della Meloni. Dure critiche dal Pd a Salvini: "Non si può stare nella maggioranza e votare con l'opposizione".

Tutti i partiti della maggioranza, compresa la Lega, avevano concordato di ritirare gli emendamenti presentati alla Camera. Sono rimasti solo quelli dell'opposizione ed è in questo scenario che, però, il Carroccio ha scelto di appoggiare quelli di Fratelli d'Italia giudicati in linea con il suo orientamento.

 

Salvini: "Ritirati emendamenti per discuterne in Parlamento"

"La Lega - ha spiegato Matteo Salvini - ha ritirato gli emendamenti perché altrimenti il governo avrebbe messo la fiducia e non ci sarebbe neanche stato un dibattito in Parlamento: non ci sarebbe stata la possibilità di discutere neanche di un singolo emendamento mentre ora si stanno discutendo. Il Parlamento esiste perché si può parlare, con la fiducia non si sarebbe neanche iniziato a discutere". Giorgia Meloni esulta: "Sono contenta se quella parte del centrodestra che ha scelto di sostenere Draghi non si piega alla volontà della sinistra".

 

Letta: "Grave atteggiamento della Lega, inaffidabile per governo"

 "Sul Green pass chiediamo chiarezza, non si può stare nella maggioranza e votare con l'opposizione. Il Green pass è essenziale, ne va di mezzo la salute di tutti. Trovo gravissimo l'atteggiamento della Lega, un atteggiamento che dimostra irresponsabilità e dimostra che la Lega non ha a cuore la salute degli italiani e che non è un partner di governo affidabile. Un partner di governo affidabile non vota gli emendamenti dell'opposizione su una questione chiave". Così il segretario del Pd Enrico Letta a margine di un appuntamento elettorale a Chiusi (Siena), commenta la scelta del Carroccio.

 

 

Serracchiani (Pd): "Lega con FdI? Salvini si decida" - "La scelta della Lega di votare a favore di alcuni emendamenti di FdI e di astenersi su quello che chiede l'abolizione del Green pass è un atto irresponsabile - ha commentato Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera -. Deve finire l'ambiguità di Salvini che in Consiglio dei ministri condivide le scelte del governo e poi in Parlamento lavora per cancellarli in accordo con Fratelli d'Italia. Salvini decida da quale parte stare, se in maggioranza o all'opposizione del governo Draghi. Giochini per convenienze di partito sono inaccettabili". 

 

Borghi (Pd): "Se la Lega non ha fiducia in Draghi, lo dica"

"A voto segreto, sull'emendamento Meloni di soppressione del Green pass, quasi 100 parlamentari della maggioranza votano contro il governo. Ormai la doppiezza della Lega viene elevata a sistema. A questo punto la domanda è semplice: la Lega non ha più fiducia in Draghi? Lo dica!". Così su Twitter Enrico Borghi, del Pd.


Fiano (Pd): "Tutta la Lega ha votato con FdI" Ancora più duro il dem Emanuele Fiano: "Non alcuni esponenti ma, come dimostrano i numeri, tutta la Lega ha votato l'emendamento di FdI e quindi contro il governo. 134 voti sono in pratica la somma dei loro voti più quelli dell'opposizione. Irresponsabilità e incoerenza nei confronti del governo sono evidentemente le caratteristiche scelte da Salvini e dai suoi quando si affrontano gli argomenti più delicati per i cittadini".

 

Di Maio: "Voto della Lega preoccupa per la stabilità del governo"

 "Dobbiamo essere preoccupati per la stabilità del governo", nato per completare la campagna di vaccinazione e spendere i soldi del recovery, "se si creano fibrillazioni nel governo è chiaro e evidente" che si "impensierisce la serenità del percorso", la Lega sembra combattuta tra seguire FdI della Meloni e seguire il bene del Paese, la linea del governo". E' il commento del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

 

M5s: "Dalla Lega incoerenza totale"

"E' gravissimo il comportamento in Aula della Lega che approfitta del voto segreto per votare con l'opposizione contro il Green pass e quindi contro un provvedimento a cui aveva dato il via libera in Consiglio dei ministri. Il voto segreto però non cancella la gravità di questo atteggiamento: la Lega in Parlamento vota contro quanto deciso dalla Lega al governo". Così i deputati del Movimento 5 Stelle della commissione Affari sociali. Si tratta, proseguono, di "un tentativo maldestro di nascondere profonde divisioni".

 

Il dl dovrà essere discusso anche dal Senato L'esame del decreto legge (che contiene le norme sul green pass, proroga a fine anno lo stato di emergenza nazionale e rivede i parametri sanitari per il passaggio di colore nelle Regioni del Paese) riprenderà mercoledì alle 9:30 nell'Aula della Camera. Il testo, che dovrà essere discusso anche dal Senato, scade prossimo il 21 settembre). Rimangono da votare ancora una ventina di emendamenti, alcuni a scrutinio segreto.

 

La tensione, complice anche il voto delle amministrative ormai alle porte, è destinata a crescere rischiando di rallentare il percorso sulle riforme indirizzato dal presidente del Consiglio. Ma il premier Mario Draghi non sembra essere intenzionato a deviare la strada del governo rispetto alle tensioni parlamentari. Sono tre, al momento, i macro-temi su cui il premier si muoverà nei prossimi giorni. L'estensione del Green pass ai dipendenti pubblici e privati, la riforma della concorrenza e la riforma del fisco.

 

Sulla prima misura il premier potrebbe stringere già nelle prossime ore: la filosofia è quella di allargare alle altre tipologie di dipendenti pubblici e privati un obbligo che è già realtà per categorie come medici o insegnanti. Una cabina di regia ad hoc, tuttavia, non risulta ancora convocata. Potrebbe, forse, cadere a ridosso del Cdm che varerà il decreto. "Al momento non ci risultano né una cabina di regia né un Cdm", sottolineano invece fonti di governo della Lega.

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