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Riforma del Csm, arriva la fumata bianca: "Ampio accordo nella maggioranza" | L'Anm: "Così è peggio"

Sciolti i nodi sulla legge elettorale del Consiglio superiore della magistratura e sulla separazione delle funzioni, ma Italia Viva e Lega non ritirano i loro emendamenti. La magistratura critica il nuovo testo

Dopo le difficoltà riscontrate tra i partiti di maggioranza venerdì, è stato finalmente raggiunto un ampio accordo sulla riforma della magistratura e del Csm.

Lo ha annunciato il sottosegretario Fi alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, affermando: "Esprimo soddisfazione per il maturo atteggiamento tenuto dai gruppi, sotto la regia della ministra Cartabia. Ora avanti con i lavori della Commissione Giustizia per poter rispettare i tempi previsti".

 

"Abbiamo definito - ha fatto eco il vicesegretario di Azione Enrico Costa - un accordo di maggioranza sul testo della riforma del Csm. Valutazioni puntuali delle attività dei magistrati con il fascicolo di performance, rigoroso rispetto della presunzione d'innocenza, sospensione dalle funzioni per il Pm che chiede arresti omettendo di allegare elementi rilevanti per la decisione, stop alle porte girevoli, giro di vite sui fuori ruolo, un solo passaggio di funzioni in carriera. Tanti passi avanti contenuti negli emendamenti di Azione, che ancora una volta, sulla giustizia è decisiva".

 

Sciolti i nodi su legge elettorale e separazioni delle funzioni  -Sulla legge elettorale del Csm la quadra è stata trovata sul sorteggio delle Corti d'appello per andare a formare i collegi elettorali, attraverso un sistema che resta maggioritario binominale con un correttivo proporzionale. Sulla separazione delle funzioni, viene spiegato, è consentito un solo passaggio da giudice a pm e viceversa entro i 10 anni. Ma il limite non varrà se le funzioni sono esercitate nel settore civile.

 

Italia Viva e Lega mantengono i loro emendamenti - Un accordo di massima che prevede il ritiro degli emendamenti da parte delle forze di maggioranza tranne Italia Viva, che come annunciato, voterà le sue proposte di modifica e la Lega che non avrebbe dato garanzie sul voto di quegli emendamenti che riguardano i temi oggetto dei referendum sulla giustizia (tra cui anche la separazione delle funzioni).

 

L'accusa del Pd: "Inaccettabile l'ambiguità di Iv e Lega" - "Siamo a un passo dal completamento del percorso per arrivare all'approvazione di un'importante riforma del Csm. E' stata raggiunta un'intesa, ma un grande nodo politico resta ancora aperto: due forze politiche di maggioranza, Italia Viva e Lega, ancora non ritirano gli emendamenti sui quali c'è parere contrario del governo e resta ambiguità su come voteranno in commissione. Questo non è accettabile". Lo ha dichiarato la responsabile Giustizia del Pd, Anna Rossomando.

 

Le critiche della magistratura: "Così è peggio" - "Un accordo che peggiora sensibilmente un impianto già denso di criticità". E' drastico il giudizio del segretario dell'Anm, Salvatore Casciaro, sull'accordo raggiunto dalla maggioranza sui contenuti della riforma del Csm. "Il disegno complessivo mi pare sia quello di trasformare i magistrati in burocrati: un'impostazione figlia di un grave errore di prospettiva. Più che una riforma mi sembra una regressione culturale", ha affermato Casciaro. Quanto al cambio delle funzioni una sola volta nella carriera di un magistrato, "è solo una separazione delle carriere camuffata".

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