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Crisi di governo: Renzi indisponibile al bis,Gentiloni sale al Colle

Il ministro degli Esteri sembra la soluzione giusta per compattare il Pd e la maggioranza

Finite le consultazioni, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato a due certezze: niente Renzi-bis e i margini per un governo di responsabilità nazionale non ci sono.

I tempi stringono e allora pare orami certo il nome di Paolo Gentiloni come premier. L'attuale titolare della Farnesina (ancora per poco) è salito al Colle per il nuovo incarico.

Nonostante l'insistenza dei suoi e degli alleati Alfano e Verdini, che hanno speso il suo nome anche nell'incontro al Colle, Renzi non ha intenzione di tornare sui suoi passi. La sua priorità per i prossimi mesi, prima di un ritorno alle urne che vuole in tempi brevi, sarà il congresso del Pd e riprendere le redini di un partito un po' trascurato per gli impegni di governo.

Il premier uscente lo ha ribadito ai molti ministri, da Padoan a Franceschini, da Martina ad Orlando, che ha incontrato stamattina a Palazzo Chigi. E poi alla delegazione Pd poche ore prima di salire al Quirinale. La linea, concordata nel vertice, alla luce dell'indisponibilità di Renzi, è stata di non indicare a Mattarella né un nome secco né una rosa come candidato alternativo. Ma di offrire il "sostegno" del primo partito di maggioranza relativa alla soluzione che il Capo dello Stato proporrà per uscire dalla crisi. "Il Pd - chiariscono fonti di maggioranza - è pronto a sobbarcarsi la responsabilità di un nuovo governo ma non ha intenzione di intestarsi come suo un esecutivo perché il nostro orizzonte restano le elezioni il prima possibile".

Un via vai, quello a Palazzo Chigi, che ha subito fatto gridare le opposizioni a "consultazioni parallele" di Palazzo Chigi rispetto al Quirinale. Ma dal Colle si smentiscono voci di irritazioni, cogliendo invece il senso dell'impegno del segretario Pd a consolidare il patto di sindacato dentro il partito e ad accelerare cosi' l'uscita dalla crisi. Dopo una notte di riflessione, domenica Mattarella trarrà le conclusioni.

Il nome di Paolo Gentiloni sembra la soluzione capace di compattare il Pd e la maggioranza. Sul nome del ministro degli Esteri converge anche la minoranza dem che chiede però una "svolta" nelle politiche sociali e una "discontinuità nella gestione del potere", alludendo alla possibile riconferma di fedelissimi del premier. Posizione che i renziani liquidano come anticipo del congresso ormai alle porte e che Renzi annuncerà domenica 18 all'assemblea del Pd. "Prima diamo la mano a risolvere la crisi e poi, con le mani libere dal governo, comincerà la resa dei conti", assicurano i renziani.