Crisi di governo, la Cgil: "Non è il momento di indebolire il Paese" | 11 sindaci a Draghi: "Vai avanti"
Sull'attuale situazione politica, il più importante sindacato italiano chiede che si guardi alla crisi sociale "come priorità". A spingere il premier Draghi a proseguire l'azione di governo si uniscono anche 11 sindaci
"Siamo rispettosi delle soluzioni che il Parlamento dovrà individuare, ma ribadiamo con forza che la crisi sociale deve essere la priorità che tutti devono avere presente".
È così che la Cgil, in una nota stampa, commenta la nebulosa situazione politica, che si è creata dopo le dimissioni avanzate dal premier Mario Draghi al presidente Sergio Mattarella, poi respinte dal Capo dello Stato. E in attesa delle comunicazioni di mercoledì in parlamento, il sindacato fa un appello: "Non è il momento d'indebolire il Paese e bloccare le riforme". "Una parte sempre più consistente - prosegue - non ce la fa più ad arrivare alla fine del mese. Questa è la prima emergenza sociale da affrontare".
A spingere Mario Draghi a continuare con l'azione di governo anche 11 sindaci, tra cui il presidente dell'Anci e i primi cittadini di Roma e Milano: "Noi sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l'azione di governo". E ancora: "Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l'interesse del Paese ai propri problemi interni. Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità".
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