La Corte ritiene che la misura presa sia "in linea con gli obblighi internazionali" e boccia le questioni di legittimità sollevate da 14 attività giurisdizionali
Consulta, ancora un fumata nera © Da video
Per la Consulta l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio non è incostituzionale. La Corte ha infatti bocciato le questioni di legittimità costituzionale sollevate da quattordici autorità giurisdizionali, ritenendo ammissibili le sole questioni sollevate in riferimento agli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (la cosiddetta Convenzione di Merida). Nel merito, la Corte ha dichiarato infondate tali questioni, ritenendo che dalla Convenzione non sia ricavabile né l'obbligo di prevedere il reato di abuso d'ufficio, né il divieto di abrogarlo dove già presente nell'ordinamento nazionale. Soddisfatto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio: "Nel futuro cessino queste strumentalizzazioni, che non giovano all'immagine del nostro Paese".
"Esprimo la massima soddisfazione per il contenuto del provvedimento della Corte costituzionale, che ha confermato quanto sostenuto a più riprese in ordine alla compatibilità dell'abrogazione del reato di abuso d'ufficio con gli obblighi internazionali - chiarisce il ministro -. Mi rammarico che parti della magistratura e delle opposizioni abbiano insinuato una volontà politica di opporsi agli obblighi derivanti dalla convenzione di Merida".