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Cannabis, Sibilia (M5s) a Salvini: negozi vanno aperti | La direttiva del Viminale non prevede chiusure

Il vicepremier elogia il "modello Marche": il questore di Macerata, il primo in Italia, ha disposto infatti la chiusura di due negozi. Torino approva la coltivazione nelle proprietà comunali

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L'annuncio di Matteo Salvini di voler chiudere i negozi di cannabis legale ha acceso una nuova querelle politica che vede su due fronti opposti M5s e Lega.

Il sottosegretario Cinque Stelle all'Interno, Carlo Sibilia, polemizza: "Non vedo per quale motivo vadano chiusi. Lo Stato deve star vicino alle piccole e medie imprese". La direttiva del ministero dell'Interno non prevede però chiusure generalizzate in alcun passaggio del documento.

Salvini: "Dalle parole ai fatti, ora la direttiva" - "Sono sicuro che il 'modello Macerata' può essere replicato con successo in tutta Italia, manderò una direttiva con questa indicazione", afferma il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dopo la chiusura di due negozi di cannabis in provincia di Macerata su decisione del questore. "Complimenti al questore e alla magistratura, lo Stato dimostra di non essere complice di chi vende prodotti che fanno il male dei nostri figli", dice ancora Salvini.

La direttiva invita prefetture, polizia e amministrazioni locali ad effettuare, entro il prossimo 30 giugno, "uno specifico report sulle risultanze della ricognizione svolta". L'obiettivo principale è quello di vigilare sulla vendita illegale di derivati e infiorescenze della canapa.

Conte: "Cannabis? Non è all'ordine del giorno" - Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, chiarisce la sua posizione in merito alla cannabis light e gela il suo vice: "Ho un'agenda con un'ordine del giorno molto fitto, questo non è all'ordine del giorno".

Disposta la chiusura di due shop a Macerata- Il questore di Macerata, Antonio Pignataro, è stato il primo in Italia a chiudere i cosiddetti "grow shop" ed è impegnato da tempo in una crociata contro la commercializzazione della cosiddetta "cannabis legale". I titolari dei negozi sono stati deferiti all'autorità giudiziaria per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il questore ritiene di avere "applicato la legge": "qui a Macerata la filiera istituzionale della giustizia, con il procuratore Giovanni Giorgio e sostituti e della sicurezza, con la polizia di Stato, ha funzionato perfettamente". La Cassazione però dovrà pronunciarsi ancora il 30 maggio. Pignataro è sicuro: "Si legalizza di fatto la cannabis, come avviene in Paesi dove su questo è stata fatta una legge. Invece in Italia questi prodotti vengono venduti e di fatto legalizzati, senza che ci sia una legge".

Zingaretti: "Per Salvini la cannabis bomba di distrazione di massa" - "Non sono mai stato a favore della legalizzazione della cannabis, ma quella di Salvini sulla chiusura dei negozi è solo l'ennesima bomba di distrazione di massa lanciata nella testa degli italiani". Così il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.

A Torino sì alla coltivazione nelle proprietà comunali - Intanto nel giorno in cui Salvini dichiara guerra alla cannabis, il consiglio comunale di Torino dà il via libera alla coltivazione a scopo terapeutico su proprietà comunali. E' stata approvata, infatti, da tutti i 25 consiglieri presenti una mozione presentata dal consigliere Federico Mensio (M5s). Assente il centrodestra. "Spero si arrivi presto ad associare la cannabis - ha detto - non a abuso e dipendenza ma a speranza per i malati".