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Autonomia Regioni, bozza al Cdm ma i nodi restano | De Luca guida la rivolta del Sud

Il governatore campano: "Faremo di tutto per bloccare il processo"

Autonomia Regioni, bozza al Cdm ma i nodi restano | De Luca guida la rivolta del Sud - foto 1
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La Lega batte il ferro finché è caldo: appena due giorni dopo l'exploit elettorale in Abruzzo, passa all'incasso nei confronti dei Cinque Stelle presentando al Consiglio dei ministri di giovedì i testi sull'autonomia "rafforzata" del Veneto, Lombardia e Emilia Romagna.

Queste tre Regioni vorrebbero più competenze. Una scelta che provoca la durissima reazione del campano Vincenzo De Luca pronto a guidare la rivolta delle amministrazioni del Sud. Ma il progetto divide anche M5s, Pd e FI.

Veneto e Lombadia chiedono l'attribuzione di tutta una serie di competenze, in particolare su infrastrutture stradali, sanita', sovrintendenze, valutazioni di impatto ambientale. Materie che, al momento, i ministri M5s Toninelli, Grillo, Bonisoli e Costa non vogliono cedere.

 

De Luca attacca - "Faremo di tutto - tuona il governatore campano - per bloccare il processo dell'autonomia differenziata se vengono meno le questioni di contenuto e metodo democratico. Siamo pronti al ricorso alla Corte Costituzionale, alla mobilitazione sociale e alla lotta".


"C'è finalmente un documento finale sulla autonomia che, se fosse confermato avere i contenuti proposti dal Veneto, per noi è immediatamente sottoscrivibile", afferma il presidente del Veneto, Luca Zaia. "Ci sono ancora delle resistenze su taluni aspetti da parte di certi dicasteri - prosegue - ma sono e resto un inguaribile ottimista, spero che questi ostacoli vengano superati perché se così sarà, si firma".

Anche il Pd è diviso - Il progetto leghista, tuttavia, divide trasversalmente e "geograficamente" tutti i partiti: nel Pd, ad esempio, contrario, oltre a De Luca, anche il presidente della Puglia, Michele Emiliano. Sostanzialmente favorevoli, seppure con toni assai diversi da quelli della Lega, invece, i governatori dem del Nord, come Sergio Chiamparino e Stefano Bonaccini. Stesso discorso dentro Forza Italia.

La Lega: i soldi ci sono - Nel frattempo, all'interno della componente leghista al governo, si succedono le riunioni preparatorie: "Abbiamo avuto al Mef - racconta il sottosegretario all'Economia Massimo Garavaglia - un incontro tecnico con il ministro Stefani: per la parte finanziaria è tutto a posto". "L'approfondimento tecnico", tra i due ministeri, assicura, s'è concluso positivamente. "La copertura - certificano i due esponenti leghisti - sarà a saldo zero e le risorse sono garantite tramite la compartecipazione di imposte. Il regionalismo differenziato è un sistema innovativo di efficientamento: ogni preoccupazione sull'impianto generale dello Stato è del tutto infondata".

Matteo Salvini, a Montecitorio, evita di commentare: "Mi sto occupando solo di pastori sardi", tuttavia è evidente che questa accelerazione mette in difficoltà l'alleato pentastellato, molto forte al Sud, impegnato in queste ore in una difficile riflessione interna dopo il crollo elettorale di domenica.