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Maroni: "Lombardia e Veneto decideranno data su referendum"

Il governo non ha risposto allʼappello per lʼelection day, Maroni e Zaia non si fermano: "Lʼaccorpamento avrebbe portato milioni di risparmi, il governo teme lʼesito della votazione popolare"

"Non c'è disponibilità da parte del governo" a fare il referendum consultivo sull'autonomia in concomitanza con le amministrative e quindi il presidente della Lombardia Roberto Maroni annuncia che deciderà la data "insieme al collega Luca Zaia" dato che anche il Veneto farà la consultazione.

Per Zaia e Maroni l'accorpamento dei referendum con le Comunali avrebbe portato risparmi per 14 milioni in Veneto e 20 in Lombardia.

"Mi dispiace perché si sarebbero risparmiati dei soldi. Farò un ultimo tentativo, domani sono a Roma, ma penso che non ci concederanno l'abbinamento e nei prossimi giorni fisserò la data. Comunque lo faremo di sicuro entro il 2017", ha aggiunto il governatore lombardo.

Zaia: l'autonomia genererà ricchezza per l'intero Paese - Per Luca Zaia il governo ha paura "dell'esito di una consultazione che vuole evitare a tutti i costi, e non risponde pertanto alla nostra giusta richiesta di election day per far risparmiare ai veneti 14 milioni". La strada comunque "è ormai tracciata. Il popolo andrà a votare, e io spero in modo massiccio e definitivo". Zaia parla del referendum consultivo sull'autonomia di Veneto e Lombardia, e spiega di voler tenere le tasse sul territorio generando ricchezza per l'intero Paese.

"Più Stato, e quindi più controlli e rigore, nelle Regioni sprecone. Più autonomia alle Regioni virtuose e con i conti in ordine. L'autonomia non frena chi è avanti, spinge invece chi è indietro ad accelerare", ha sottolineato Zaia, secondo cui "manca, in questa Italia malata, una presa d'atto fondamentale. Esistono zone del Paese ormai tecnicamente e finanziariamente fallite. Esistono, al contrario, territori (come il Veneto) che hanno i conti in ordine, servizi di eccellenza" e "lasciano a Roma 21 miliardi di imposte ogni anno. Gettito fiscale che Roma ingoia e non restituisce sotto forma né di servizi né di infrastrutture". "Io credo che l'autonomia - ha affermato il governatore del Veneto - sia anche una grande opportunità: dicono gli economisti che quei 21 miliardi, se ben utilizzati, produrrebbero quasi 60 miliardi di maggiore Pil a vantaggio di tutto il Paese".