politica

La Cgil in piazza "per il futuro"

27 Nov 2010 - 08:47

"Il futuro è dei giovani e del lavoro. Più diritti e democrazia". E' lo slogan-guida della manifestazione nazionale promossa dalla Cgil, che ha portato in piazza a Roma 150-200 mila manifestanti tra lavoratori, pensionati, giovani, precari e anche studenti. Il neosegretario Camusso: "Governo risponda alla crisi o sarà proclamato lo sciopero generale". Alcuni studenti hanno dato fuoco ad un manichino in legno dalle sembianze di Silvio Berlusconi

Susanna Camusso che canta e balla sulle note di Bella Ciao: si conclude così la manifestazione nazionale, la prima per Camusso da leader della confederazione. Un debutto, quello della sindacalista milanese, salutato dall'arrivo nella capitale di almeno 150-200mila persone. Lavoratori, pensionati e studenti giunti fino a San Giovanni grazie agli oltre 2.100 autobus e ai 13 treni speciali messi a disposizione dall'organizzazione di corso d'Italia. Per una scelta ben precisa, la Cgil non ha voluto dare numeri sulla partecipazione.

In piazza si sono viste esclusivamente, tranne qualche rarissima eccezione, solo bandiere del sindacato. Lo aveva chiesto esplicitamente Camusso nei giorni scorsi alle forze politiche del centrosinistra, che sono state presenti ai due cortei che hanno sfilato per le strade di Roma, partiti da piazza della Repubblica e piazzale dei Partigiani, con i loro leader: da Pierluigi Bersani a Nichi Vendola.

La prima di Camusso è stata giocata tutto su sottili equilibri: dal rapporto con la minoranza di corso d'Italia che ha chiesto a gran voce la proclamazione dello sciopero generale, a quello con Cisl e Uil da una parte e con il governo e Confindustria dall'altra. Ai sindacati guidati da Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti ha riproposto un percorso unitario a partire dalle regole su democrazie e rappresentanza. Alle imprese ha ribadito il no della Cgil al sistema delle deroghe contrattuali.

Il messaggio al governo, invece, è stato chiaro: "Abbiamo scioperato e continueremo a scioperare. Questo Governo in due anni ha tanto parlato, ma non ha fatto nulla per l'occupazione, il lavoro e il futuro. C'è un'altra via possibile. Si può disegnare e determinare un paese diverso, rimettendo il lavoro al centro e parlando anche di welfare. Credo che il governo dovrà dare le risposte che gli abbiamo chiesto e, soprattutto, cominciare ad avere delle politiche di contrasto alla crisi che fine a ora non ha avuto".

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