politica

Pd, Penati si dimette dall'incarico

16 Nov 2010 - 14:29

Nuovo scossone nel Pd dopo il risultato delle primarie di Milano. Filippo Penati, capo della segreteria politica di Pierluigi Bersani, ha deciso di dare le dimissioni dall'incarico. "Credo sia necessaria una mia assunzione di responsabilità - ha scritto al segretario nazionale del Pd -. La vittoria a Milano è più importante delle vicende personali e continuerò ad impegnarmi perché credo che con Giuliano Pisapia si possa vincere".

Penati difende il gruppo dirigente milanese e sottolinea la necessità da parte del Pd di sostenere Giuliano Pisapia. "Caro Pier Luigi - scrive nella lettera a Bersani - desidero innanzitutto ringraziarti per la fiducia che hai voluto concedermi chiamandomi a svolgere prima il ruolo di coordinatore nazionale della tua mozione nella fase congressuale e poi quello di responsabile della tua segreteria politica. Per me si è trattato di un'esperienza straordinaria e di un grande onore, del quale ti sono profondamente grato".

"Io ho condiviso e sostenuto la scelta compiuta dalla Direzione provinciale milanese di candidare Stefano Boeri alle primarie per le comunali di Milano. Di fronte al risultato della consultazione di domenica scorsa e al dibattito che ne è seguito, credo sia necessaria una mia assunzione di responsabilità. Ora - aggiunge - è necessario superare rapidamente la pur doverosa fase di chiarimento che ci vede ancora una volta ripiegati su noi stessi e accettare l'esito delle primarie, senza rinviare la campagna elettorale per Giuliano Pisapia che ci deve portare a sconfiggere le destre a Milano".

"Al giovane gruppo dirigente milanese e lombardo, a cui chiedo di riconfermare la fiducia - prosegue - va riconosciuto il merito di aver tenacemente voluto le primarie e di aver offerto ai milanesi l'opportunità di una vera partecipazione. Sono state primarie non scontate, vero esempio di democrazia partecipata. Il dato che più preoccupa è la flessione del numero dei votanti, che mette in luce la necessità di una rimotivazione del nostro elettorato, che vive un momento di scoramento che è nostro dovere non sottovalutare".

"Ora - conclude - serve che il Pd sia in campo con Pisapia per battere la Moratti. Da parte mia continuerò a lavorare con la passione e l'impegno di sempre per la vittoria a Milano e per l'affermazione dell'alternativa nel Paese".

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