politica

"Vertice Pdl per festa elettorale"

21 Apr 2010 - 18:51

Alla direzione del Pdl di giovedì ci sarà "la celebrazione della vittoria elettorale per raccontare quanto ha fatto il Governo in questi anni e quanto farà". Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è intervenuto a margine della cerimonia per il 62esimo anniversario per la nascita dello Stato di Israele a villa Miani. Nella stessa occasione c'è stata una rapida stretta di mano tra il presidente del Consiglio e quello della Camera Gianfranco Fini.

"Correnti sono metastasi dei partiti"
"Non è possibile che ci siano correnti che qualcuno ha definito metastasi dei partiti", ha detto il premier Silvio Berlusconi commentando la possibile scissione dei finiani: "il governo va avanti, certo che sì". "Il Pdl - dice ancora il premier - è un movimento che nasce dal popolo, non è un partito con le correnti che facevano parte dei vecchi partiti".

"La minoranza deve adeguarsi"
Il Pdl "è il partito più democratico che c'è, dove si discute. Quando si arriva a una decisione dove c'è una maggioranza, la minoranza si deve adeguare", ha detto ancora Berlusconi.

Nessuna risposta da dare a Fini
Ascolterà l'intervento di Gianfranco Fini alla riunione della direzione, ma Silvio Berlusconi avrebbe spiegato ai coordinatori del partito, riuniti a palazzo Grazioli, che non avrà risposte da dare all'altro cofondatore del Pdl. Il premier, sempre a quanto si apprende da chi ha preso parte alla riunione a palazzo Grazioli, avrebbe ricordato ai coordinatori e ai capigruppo del Pdl che la riunione della direzione era stata già convocata prima che si incrinassero i rapporti Fini.

Riunione che era incentrata su due temi principali, quello delle riforme e l'analisi del voto delle regionali. Berlusconi, sempre a quanto si apprende, avrebbe quindi sottolineato l'intenzione di mantenere questo ordine del giorno, e cioè di incentrare la riunione sulle cose concrete da fare e i risultati elettorali ottenuti.

"Le promesse fatte agli elettori sono sacre"
Su una cosa comunque Berlusconi non discuterà: il programma elettorale. Nel corso dell'incontro a palazzo Grazioli con i vertici del Pdl, il presidente del consiglio ha spiegato la sua posizione in merito alle richieste sollevate da Gianfranco Fini: il programma è sacro, visto che si tratta di una promessa fatta agli elettori che anche per questo hanno votato la maggioranza.

Il programma dunque, secondo il premier, non può essere oggetto di discussione e di distinguo ma deve essere realizzato nella sua interezza. Quello su cui Berlusconi si è detto più che disponibile a confrontarsi è ciò che non è compreso nel programma e dunque tutte le questioni su cui non vi è stata una indicazione chiara degli elettori attraverso il voto.

Il Carroccio non esclude il voto
La Lega ritiene che quando non si trovano soluzioni accettabili a dei contrasti all'interno di una coalizione ''la cosa migliore da fare è quella di rivolgersi al popolo sovrano''. Questo è il comune sentire dei vertici del Caroccio interpellati al riguardo. ''Se la situazione non si risolve e resta confusa allora meglio il voto'', aggiungono ricalcando le posizioni espresse nei giorni scorsi dal leader dei lumbard Umberto Bossi.

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