Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, davanti all'assemblea regionale ha affermato che esisterebbe un piano per abbatterlo anche fisicamente. Ha parlato dell'esistenza di "uno stillicidio di insulti ispirato da un tavolo trasversale ai partiti" per "far cadere il governo e la legislatura con mezzi politici, con mezzi mediatico-giudiziari, o anche fisicamente se non fossero bastati i primi due piani''.
Lombardo ha voluto ricordare di aver denunciato questo movimento a suo danno già il 9 dicembre davanti al Parlamento regionale.
Lombardo fa i nomi di sen. Firrarello e on. Torrisi
"A Paternò (Ct) - ha proseguito il presidente della Regione - avrei favorito illeciti, in contatto con tale Carmelo Frisenna, detenuto da oltre un anno per reati di mafia. Secondo costui, il capo dei progettisti di un'opera pubblica sarebbe stato mio genero, come risulta da un'intercettazione. Io non ho generi, ho figli maschi e non ho all'orizzonte neppure nuore". "Dalle conversazione di Frisenna - ha spiegato Lombardo - emerge un mio frenetico lavorio alla vigilia delle regionali del 2008. Da una delle intercettazioni c'è conferma del rapporto di appartenenza totale di Frisenna al deputato nazionale Torrisi e al senatore Firrarello - entrambi componenti della commissione antimafia - che viene definito il suo padrino". Lombardo ha sottolinato che la "telefonata è stata riportata da un settimanale locale. "Insultato e aggredito - ha continuato il governatore - avrei favorito un illecito e ne avrei avuto vantaggi elettoralmente con questo tizio. Ma questo accadeva a Paternò, comune su cui grava una richiesta di scioglimento del Consiglio comunale. Su quel territorio doveva sorgere uno dei quattro termovalorizzatori siciliani".
Poi, a proposito delle accuse che gli vengono avanzate dalla Procura di Catania che indaga su mafia e politica: "Nessuno, tra amici o parenti, mi ha proposto di intervenire per appalti a favore di chicchesia, mafiosi o limpidissimi imprenditori". "Il 29 marzo scorso ho appreso che io avrei eretto uno scudo invalicabile attorno a me, mentre io parlo con chiunque - ha sottolineato Lombardo - Chiunque mi contatta, se non ci riesce al telefono, lo fa attraverso sms e poi viene richiamato. Tutto questo è registrato dai tabulati dei miei cellulari. E tutto è memorizzato nelle schede delle persone che mi incontrano. Nessuna barriera, nessun tramite, e i miei amici si lamentano. Io ho la smania di avere un contatto diretto, anche se vengo criticato".
Il presidente della Regione Siciliana ha fatto poi un appello al Guardasigilli: "Chiedo al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e ai deputati che non si abolisca lo strumento delle intercettazioni, mai privare di questo strumento importante chi lotta la mafia".