politica

Pdl, Schifani: "Sì a Stato laico"

"Ma no all'omissione di responsabilità"

28 Mar 2009 - 18:39

Dal palco Pdl, Schifani torna sul biotestamento: "La laicità dello Stato non si trasformi in omissione di responsabilità. Abbiamo colmato un vuoto normativo e la nostra responsabilità è intervenire tutte le volte che ci sono vuoti normativi" afferma. Poi sottolinea che, per una questione etica come questa, "c'è libertà di coscienza". Per la maggioranza del Senato, dichiara, l'idratazione e l'alimentazione non costituiscono accanimento terapeutico.

"Tutto è perfettibile - ammette la seconda carica dello Stato - ma in Senato abbiamo preso atto del vuoto normativo nel quale in buona fede è entrata la magistratura che, surrogandosi alla volontà di Eluana, aveva deciso che doveva morire di fame e di sete". "Siamo intervenuti - ha proseguito - abbiamo legiferato con libertà di coscienza: mi risulta che i partiti abbiano dato un indirizzo ma abbiano anche lasciato ai singoli senatori libertà di decidere secondo coscienza".

"Nel voto segreto - ha concluso Schifani - la maggioranza del Senato arricchita dai voti di esponenti della sinistra ha detto che idratazione e alimentazione non sono accanimento terapeutico e quindi non vanno interrotte. Siamo intervenuti, ci siamo assunti responsabilità come Senato. Io non ho votato ma credevo fosse giunto il momento di colmare un vuoto normativo".

Il ritorno dell'Udc

In due occasioni Renato Schifani mette decisamente da parte la sua veste istituzionale per affrontare una questione politica, auspicando una ricomposizione con un ex alleato del centrodestra: l'Udc. Dal palco, il presidente del Senato prima accenna ai dolori della "traversata del deserto" e alle difficoltà nell'ultima fase della precedente esperienza del governo Berlusconi. "Chi si domanda il perché l'Udc non entrò - osserva - si deve chiedere il perché di fibrillazioni che rallentarono il nostro governo, di una fase di richieste di discontinuità e polemiche interne ed esterne". Poi c'é stata l'altrettanto polemica costruzione del Pdl "quando non era casuale che l'Udc non fosse a piazza San Giovanni ma a Palermo per marcare la propria ricerca di una sua posizione". Tempi passati, è quantomeno l'auspicio di Schifani, che conclude la disgressione dicendo infatti: "Auspico che la storia sappia riproporre un momento di sintesi per tornare insieme, è quello che auspico per quel partito del 51% del grande Popolo della liberta'".

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