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"Stimo Petruccioli,però si cambi"

Rai, Berlusconi: "Serve rinnovamento"

10 Mar 2009 - 17:28

"Abbiamo stima nei confronti di Claudio Petruccioli, ma anche in coerenza con quanto affermato dal leader del Pd, serve un rinnovamento nella Rai". Lo dice Silvio Berlusconi a proposito della nuova presidenza della Rai, rispondendo ai giornalisti appena giunto all'assemblea dei parlamentari del Pdl. Berlusconi ha anche affermato che venerdì prossimo il piano casa sarà esaminato dal Consiglio dei ministri.

Si è parlato dei temi caldi del momento: di crisi economica, intercettazioni, piano casa e del decreto con gli incentivi per l'acquisto dell'auto. All'assemblea dei parlamentari del Pdl per sveltire i lavori del Parlamento, Berlusconi ha anche fatto anche il punto della situazione per quanto riguarda i lavori parlamentari troppo spesso lunghi e travagliati, che tanto incidono sui ritardi della macchina governativa. 

"Ai vertici della Rai è ora di cambiamento"
Ai cronisti Berlusconi ha detto che la decisione di "superare" la nomina di Petruccioli è stata presa nel segno di un rinnovamento e quindi, "se vogliamo davvero rinnovare la Rai credo che la nomina del presidente in carica vorrebbe dire continuita' e dunque soltanto per questo che noi abbiamo detto che volevamo un cambiamento''.

A Viale Mazzini perdura, quindi, lo stallo. Con il Pd, nella persona del segretario Dario Franceschini, che rimanda al mittente la proposta del pdl di fornire una rosa di nomi da cui scegliere il presidente. Intanto l'assemblea degli azionisti della Rai è stata aggiornata al 18 marzo. Sarà in quella sede che il ministero del Tesoro dovrà formalizzare il nome del suo rappresentante.

"Cambiare i regolamenti parlamentari"
Berlusconi ha proposto di cambiare i regolamenti aprlamentari e cioè il voto del capogruppo dovrà valere per tutti i deputati che ne fanno parte con la conseguenza che chi non è d'accordo potrà votare contro o astenersi. Per Berlusconi l'iniziativa si spiega con l'esigenza di "rivedere i regolamenti parlamentari che non sono adeguati per un governo e una maggioranza che devono avere tempi certi sull'approvazione delle leggi". Su questo punto ha già espresso parere contrario il presidente della Camera Gianfranco Fini.

"Non c'è bisogno di incentivi ai licenziamenti"
"L'Italia uscirà prima e meglio di altri Paesi dalla crisi, ma se si aggrava, abbiamo la possibilità di sostenere tutti i cittadini che fossero in condizioni di non lavoro". Il premier ha così risposto negativamente alla proposta del segretario pd Franceschini che, in settimana, aveva suggerito di intervenire, se necessario, con un assegno di disoccupazione. "Non vogliamo incentivare i licenziamenti", ha tagliato corto Berlusconi. "Alle banche - ha sottolineato il presidente del Consiglio - tenderemo una mano in modo amichevole e diremo loro di non avere paura di continuare a sostenere le imprese".

"Intercettazioni, un provvedimento necessario"
"Sulle intercettazioni - ha detto il leader Pdl - abbiamo provveduto, pur con una legge che non è quella che volevo. ma che comunque è un passo avanti. Non è una democrazia quella in cui non si può parlare liberamente al telefono".

"Occorre mettere in moto l'edilizia"
Sul piano casa, fortemente avversato dall'opposizione, Berlusconi ha ribadito che il piano "si rivolge alle famiglie con case mono o bifamiliari che sono il 50% degli italiani. Si potrà ampliare del 20% la casa sul proprio territorio e non credo ci sai qualcuno così stupido che voglia diminuire il valore della propria casa facendo cose brutte". Il premier ha così rigettato le accuse a lui mosse dal Pd è ha concluso che il progetto per l'edilizia "non incentiva la cementificazione, ma solo il buon senso che favorirà l'edilizia".

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