politica

"Nel Pd pari dignità per tutti"

Rutelli su testamento biologico

24 Feb 2009 - 14:24

Affondo di Francesco Rutelli contro "Unità" e "Manifesto" in relazione agli emendamenti presentati sul testamento biologico. "Non c'è una posizione ufficiale del Pd, ma pari dignità di tutte le posizioni - ha detto -. Se ci sono posizioni bulgare o una linea unica, lo si dica e si valuterà. Sono incavolato per questa campagna che si sta facendo ogni volta che parlo, guidata dall'incultura del sospetto".

Soprattutto ''l'Unità - ha detto - ha presentato la mia posizione in modo distorto, caricaturale e inaccettabilmente fazioso. E' intollerabile che ogni volta che parlo, venga dipinto come quello che voglia fare lo strappo e la scissione''.

Quello che faccio - ha continuato Rutelli - è di non far finta di non avere delle idee. Il Pd ha fissato nella mozione votata due settimane fa in Senato i suoi indirizzi in 15 punti. Io ne ho votati 14 e su un punto che non condivido, ho presentato il mio emendamento. Sugli altri ero d'accordo''. Quanto alle critiche sul comportamento del capogruppo Pd in  commissione Sanità, Dorina Bianchi, Rutelli ha commentato che  ''se ci sono diverse posizioni di coscienza, il capogruppo deve  rispettare le sue responsabilita' istituzionali e anche le sue posizioni personali.

E alla domanda circa la posizione espressa dal neosegretario  Pd Franceschini sul testamento biologico, come ufficiale del partito, Rutelli ha ribadito ''che è fuori discussione la libertà di coscienza. Ne ho parlato per mesi con Franceschini e sono chiarissime le posizioni di ciascuno. Chi ha una posizione di minoranza - ha concluso - ove legittima, deve vedersi garantita la possibilità di esprimerla senza vedersi attribuire disegni politici''. Francesco Rutelli ritiene che su materie delicate che riguardano l'etica, come ad esempio il testamento biologico, ''il governo dovrebbe rimanere fuori dai banchi del Parlamento''.

In una conferenza stampa, Rutelli ha chiarito la sua posizione sul testamento biologico. Si tratta di temi che dovrebbero essere definiti dal Parlamento. L'ultima parola ''se assistere una persona con nutrizione e idratazione artificiale o altri tipi di cure non può spettare né al giudice, né al sacerdote, né al parlamentare ma al medico, sentiti i familiari e il fiduciario''. 

''Quando si firmano le dichiarazioni anticipate di trattamento - ha spiegato - colui che stabilisce se le condizioni mediche, scientifiche e tecnologiche presenti al momento possono alleviare le sofferenze e tenere in vita una persona o avviarla verso la morte, è solo il medico. A lui deve spettare l'ultima parola in virtù della sua autorità scientifica e morale''. Rutelli ha voluto precisare che, contrariamente a quanto riportato da alcuni mezzi di informazione, non vuole ''costringere nessuna persona morente ad avere sondini naso-gastrici, né a torturarli''.

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