Di Pietro lancia duro attacco a premier
Con una lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il leader dell'Idv denuncia come "il Governo starebbe per realizzare, dopo la serie di 'leggi ad personam', un nuovo poker di porcherie alla sudamericana". "Quello che sta avvenendo nel nostro Paese, ad opera del Governo Berlusconi - denuncia Di Pietro- sembra ricalcare più le orme del partito nazionalsocialista tedesco degli anni '30 che quelle di una democrazia".
Dopo il "massiccio" ricorso a decreti legge e fiducie, aver occupato "occupato l'informazione pubblica e privata in totale conflitto di interessi", "mortificato", con il Lodo Alfano il principio dell'uguaglianza della legge, ora Silvio Berlusconi si appresta a varare un "poker di porcherie", di fronte al quale il presidente della Repubblica non può restare inerte. Lo sottolinea il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, in una lettera aperta indirizzata a Giorgio Napolitano. Il "poker di porcherie degno del peggior modello argentino", sarebbe, secondo Di Pietro, la nomina dei componenti del Cda Rai, la modifica dell'organo di autogoverno della Corte dei Conti, la limitazione delle intercettazioni telefoniche, la modifica dei regolamenti parlamentari. Occupando la Rai, i cittadini non potranno piu' sapere quel che accade nelle segrete stanze del potere e non potranno piu' esercitare alcun controllo democratico".
"Modificando i componenti della Corte dei Conti - che ha il compito specifico previsto dalla Costituzione di controllare i conti della pubblica amministrazione - si mette anche tale organismo sotto il controllo dell'esecutivo che, quindi, potrà falsificare a proprio piacimento i bilanci dello Stato senza che nessuno possa impedirglielo". "Limitando indiscriminatamente le intercettazioni telefoniche -continua Di Pietro nella lettera aperta indirizzata a Napolitano- si impedisce alla magistratura di fare il proprio dovere e di contrastare efficacemente la criminalità organizzata. Stravolgendo i regolamenti parlamentari si impedisce all'opposizione di esercitare i suoi diritti costituzionali e si riduce il parlamento a un semplice zerbino dell'esecutivo".
"Quello che sta avvenendo nel nostro Paese, a opera dell'attuale governo, sembra ricalcare più le orme del partito nazionalsocialista tedesco degli anni '30 che quelle di una democrazia fondata sul diritto. Ciò premesso, le chiediamo - rispettosamente, ma con fermezza - di non rimanere in silenzio e di intervenire -conclude Di Pietro- per evitare questo scempio della democrazia. Prima che sia troppo tardi".
Capezzone: "Di Pietro ha perso la testa"
"Dunque, oggi Di Pietro dice che il governo ricalca le orme del nazismo. Delle due l'una: o l'ex pm ha definitivamente perso la testa e non sa più misurare le parole; oppure, cinicamente, cerca di spararne ogni giorno una più grossa per accreditarsi come l'unico "vero" oppositore. In entrambi i casi, ormai, siamo dinanzi ad un individuo pericoloso, che senza alcuno scrupolo cerca di avvelenare il clima, di incendiare gli animi, di creare un'atmosfera incivile".