politica

Giustizia, premier:"No a polemiche"

"Oscurano l'interesse collettivo"

30 Giu 2008 - 11:43

Dopo il duro attacco di Antonio Di Pietro, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi torna a parlare della questione Giustizia. "Tante polemiche strumentali finiscono col mettere in secondo piano l'interesse collettivo - ha dichiarato -. E' certo però che profonderemo ogni sforzo perché l'interesse di pochi non prevalga su quello di quasi tutti, continuando nella direzione che era indicata nei nostri programmi e si incarna nella nostra azione".

Berlusconi, nel messaggio, dice che ha scelto di mettere la sicurezza e l'ordine pubblico tra le priorità della propria azione compresa la volontà di ridare efficienza e forza credibile ad una giustizia che, troppo spesso, delude le aspettative in essa legittimamente riposte''.

Il Pdl può ''andare all'attacco'' dei giustizialisti, ''forte del consenso popolare'', mentre il Pd, incalzato da Antonio Di Pietro, ''appare allo sbando''. Così il portavoce di Forza Italia, Daniele Capezzone, interviene nel dibattito sulla giustizia. ''Il Popolo della libertà, dinanzi alla canea scatenata da Di Pietro, procure e giornali - sostiene Capezzone - può andare all'attacco, e tagliare definitivamente l'erba sotto i piedi al fronte giustizialista, che, persa questa partita, non avrà molte altre chance di alterare il sereno corso della legislatura.

Sarà questo il modo migliore di farsi forti del consenso popolare che sta premiando la nuova maggioranza, come i sondaggi attestano''. I sondaggi, prosegue Capezzone, ''premiano anche Di Pietro: ma l'ex pm fa bene solo a sé nel centrosinistra. Il Pd appare infatti allo sbando e le urla giustizialiste schiacciano l'opposizione su una linea assolutamente minoritaria nel Paese. Contenti loro...''.

"Che Berlusconi parli di interesse collettivo è quasi una barzelletta. E pure di cattivo gusto, visto che da quando è stato eletto ha solo pensato ai suoi affari personali e mai alla situazione del Paese, sempre più drammatica soprattutto dal punto di vista economico". Lo afferma Massimo Donadi, capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera. "Ci troviamo di fronte ad un presidente del Consiglio deciso a fare strame della giustizia e delle istituzioni -continua Donadi- per far approvare leggi indecenti, nel più totale disinteresse per le esigenze del Paese e dei cittadini. Una situazione molto grave che richiede la più ferma e decisa opposizione, in Parlamento e nelle piazze".

"Siamo di fronte ad una opposizione irresponsabile ed eterodiretta dal giustizialismo anti-berlusconiano di Di Pietro. Come al solito preferiscono non entrare nel merito delle questioni e ritengono due norme giuste, quali la blocca-processi -che fu varata anche dal centrosinistra- e l'improcedibilità per le alte cariche istituzionali - prevista in molti Paesi - due forzature giuridiche. E' la conferma che con questa opposizione non si può dialogare ed è uno stimolo a noi ad approvare in fretta in Parlamento sia il decreto sicurezza con la norma blocca processi sia il lodo Maccanico-Schifani". Lo afferma Italo Bocchino, vicecapogruppo del Pdl alla Camera.

Anche il leader del Pd, Walter Veltroni, interviene sulla querelle sollevata dalle critiche di Antonio Di Pietro al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in merito alla questione Giustizia. "Il governo sembra non accorgersi della gravità della situazione ed è preoccupato solo dei problemi del premier - ha detto -. Noi chiediamo un intervento su salari, stipendi e pensioni. E' questa la vera priorità del Paese e non il lodo Schifani".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri