"Critiche a impronte bimbi? Ipocrisia"
Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, prosegue deciso nel cammino intrapreso per tutelare l'infanzia nomade. Sull'identificazione dei bambini rom attraverso le impronte digitali si sono scatenate polemiche "totalmente infondate, frutto di ignoranza, nel senso di scarsa informazione, o di pregiudizio politico: in entrambi i casi sono polemiche che non mi toccano e non mi faranno retrocedere neanche di un millimetro", dichiara il capo del Viminale.
"Deve finire l'ipocrisia per cui sono tutti a favore dei bambini accettando che vivano in questi campi dividendo lo spazio coi topi".
Quanto al metodo, il ministro dell'Interno tiene a precisare: "Noi interveniamo con la Croce Rossa, tutelando i diritti di tutti, ma vogliamo sapere chi c'è, chi abita le nostre città, chi abita le nostre regioni e chi ha diritto di stare e chi non ha diritto di restare".
"Emergenza da risolvere"
"C'è un'emergenza definita dal precedente governo, emergenza nomadi, che noi vogliamo affrontare e risolvere, naturalmente nella salvaguardia di tutte le norme di diritto italiano, europeo e internazionale, ma vogliamo affrontarla e risolverla una volta per tutte", aggiunge il ministro dell'Interno.