"Csm non ha espresso alcun parere"
Il Capo dello Stato ha avuto un colloquio con il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Nicola Mancino, in relazione alle notizie di stampa su un parere che il Csm avrebbe predisposto sul decreto legge sicurezza in corso di approvazione in Senato. "Mancino ha precisato al Presidente Napolitano che nessun parere è stato a tutt'oggi elaborato e approvato dalla Commissione competente", si legge in una nota del Quirinale.
LA VICENDA
Le polemiche fra maggioranza e opposizione seguite all'anticipazione di una bozza di parere sulla cosiddetta norma blocca processi che due membri relatori dovranno presentare all'esame di una commissione del Csm, hanno portato quindi a un incontro fra il vice presidente del Csm Nicola Mancino e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nella nota diffusa dal Quirinale, si dà conto dell'incontro fra il numero uno e il numero due del Consiglio superiore della magistratura. "Il senatore Mancino ha precisato al presidente Napolitano che nessun parere è stato a tutt'oggi elaborato e approvato dalla Commissione competente - si legge - né alcuna bozza di parere è stata concordata tra i due correlatori designati dalla Commissione... e che, conseguentemente, nessun documento poteva essere sottoposto alla sua attenzione e a quella del capo dello Stato ai fini del successivo inserimento nell'ordine del giorno del Plenum".
"Il senatore Mancino ha perciò rilevato che si sono aperte polemiche immotivate su un parere inesistente", conclude il comunicato. Fonti giudiziarie avevano riferito che i due magistrati relatori della bozza di parere che sarà discussa dalla Sesta Commissione del Csm sostengono che la norma blocca processi -approvata in Senato e inserita nel decreto legge sicurezza che sospende per un anno i processi per reati fino a 10 anni di reclusione commessi entro il giugno 2002 - ha profili di incostituzionalità. In particolare, hanno detto le fonti, la bozza in via di preparazione da parte dei due membri togati del Csm, indica che la norma sarebbe potenzialmente in conflitto con l'articolo 111 della Costituzione (ragionevole durata del processo) e con l'articolo 3 (uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge).
ALFANO: "IL COLLE AIUTA A FAR CHIAREZZA"
"L'iniziativa odierna del Presidente della Repubblica offre un importantissimo contributo di chiarezza e serenita' ''. Lo afferma il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, commentando la nota del Quirinale sull'incontro tra il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e il vicepresidente del Csm Nicola Mancino. ''L'intervento del Capo dello Stato e' da apprezzare perche' dissipa ogni dubbio rispetto a un parere del Csm che, in effetti, non c'e'. Ne' si erano mai nutriti dubbi sulla correttezza del vicepresidente Mancino che, al chiarimento di oggi, ha contribuito in modo concreto''.