politica

P.A., pugno duro contro assenteismo

Brunetta:licenziare chi timbra e va via

11 Giu 2008 - 14:21

Prosegue l'impegno del ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, contro l'assenteismo nel pubblico impiego. Secondo quanto stabilito nelle linee guida del disegno di legge delega che sarà presentato settimana prossima in Consiglio dei ministri, il reato di truffa aggravata, e quindi il licenziamento, si configurerà non solo per la presentazione di falsi certificati medici, ma anche per le false attestazioni di presenza.

Altra novità è che i dipendenti pubblici, nei confronti dei quali è stato aperto un procedimento penale, potranno essere licenziati anche prima di essere condannati. La novità è di tutto rilievo perché fino ad oggi era prevista soltanto la sospensione dal posto di lavoro nel caso di avvio del procedimento penale. Il dipendente, in questo caso, continuava a percepire parte della retribuzione.

Ora obiettivo del ministro Brunetta è quello di slegare il procedimento disciplinare (dal semplice richiamo fino alla risoluzione del rapporto di lavoro nei casi più gravi) da quello penale per accelerare i tempi. Nel testo consegnato ai sindacati, è scritto che nel caso in cui il dipendente sarà assolto, l'amministrazione avrà l'obbligo di valutare se sussista un eventuale diritto del dipendente al reintegro oppure al risarcimento del danno.

LA RIFORMA
Una proposta di riforma radicale, dunque, quella presentata dal ministro della Funzione pubblica Brunetta. Ed è appunto parlando alla comissione Lavoro della Camera di una riforma della Pubblica Amministrazione che vada nella direzione di maggiore efficenza che, secondo il ministro, "non è più consentito fallire. La situazione economica del Paese, la bassa crescita, ci portano a non dover più fallire, e questa è una missione comune, o non è".

"Non voglio fare fughe in avanti, non voglio inventare l'acqua calda - dice Brunetta - però, se noi dicessimo nell'arco di un triennio, opportunamente strutturato, che i tassi di assenteismo del settore pubblico ci si aspetta che siano simili a quelli del settore privato penso che non diremmo nulla di tragico".

"Oggi non possiamo più permetterci una Pubblica Amministrazione che sia una palla al piede. Non ce lo possiamo permettere nei confronti delle famiglie, delle imprese, dei cittadini deboli".  "Nel passato - ha ricordato Brunetta - si ricorreva alle svalutazioni competitive per recuperare competitività. Che poi ci fosse una scuola funzionante o strutture carenti poco importava. Oggi - ha spiegato - non è più così, oggi si compete a livello di sistema".

Brunetta ha spiegato che se il settore pubblico "produce beni e servizi" lo si deve al "buon cuore dell'impiegato e a quattro catalizzatori: amor proprio, senso di responsabilità, senso dell'onore, buon senso. Non possiamo più permetterci un settore pubblico inefficiente e non lo vuole neanche il dipendente pubblico perché a questo punto sono tra l'incudine e il martello di una pubblica opinione che li criminalizza, spesso ingiustamente".

IL SINDACATO
''E' giusto parlare di efficienza della pubblica amministrazione ma bisogna stare attenti al serpente che si mangia la coda. Lo Stato con le privatizzazioni ha svuotato di mansioni e di funzioni i dipendenti pubblici''. Così hanno commentato quanto riferito da Brunetta, il segretario confederale dell'Ugl, Fulvio Depolo, e il segretario nazionale dell'Ugl ministeri, Paola Saraceni.

Secondo i sindacalisti, ''bisogna sempre ricordare questo prima di bollare i lavoratori pubblici come fannulloni e iniziare a combattere gli sprechi dello Stato. Attendiamo di vedere i provvedimenti nel dettaglio per esprimere un giudizio motivato''. I sindacalisti hanno chiesto, quindi, risorse per i contratti perché, senza, ''le nozze con i fichi secchi non si fanno''.

Il confronto sulla riforma della pubblica amministrazione fra il ministro Renato Brunetta e i sindacati proseguirà martedì 17 giugno. Lo hanno riferito, al termine dell'incontro di oggi, gli stessi sindacati spiegando che in quella occasione sarà illustrato loro il disegno di legge delega per ottimizzare la produttività del lavoro pubblico. Provvedimento che sarà presentato da Brunetta il giorno successivo in Consiglio dei Ministri.

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